Regia di Stefano Mordini vedi scheda film
la particolare e fuggevole figura del padre in un documentario che racconta, come può, mezzo secolo circa di storia italiana di questa figura così ingombrante ma anche defilata. se è vero che la madre ha col figlio un rapporto esclusivo, in ogni senso anche quando toglie lui la vita, il padre è colui che un tempo era identificato come una figura autoritaria, spesso nervosa e con scatti di rabbia, che doveva impartire una linea da seguire, da cui ovviamente col passare degli anni e con l'arrivo del periodo contestatario, diveniva la figura negativa che con il suo solo essere ha dato al fascismo la possibilità di imporsi. mi è capitato ogni tanto di sentire un padre lamentare il fatto che il figlio cerca sempre la madre. lui ne parlava in tono scherzoso, ma evidentemente ne soffriva. oggi che in teoria la differenza tra i genitori è QUASI nulla, e le nuove leve genitoriali sono pari in molti settori, soprattutto nel settore del portare a casa i danari, i figli devono fare i conti con una nuova situazione che probabilmente sarà destinata a cambiare ulteriormente. raramente i bimbi intervistati hanno avuto parole negative nei confronti del padre assente o nervoso per lavoro, soprattutto negli anni cinquanta o sessanta quando il padre era anche un padrone, ma più recentemente ha fatto senso sentire una ragazzina parlare del padre assente, raccontare al regista che i tempi si stringono sempre più, e che se vuole conservare un minimo affetto da parte sua, di sbrgarsi prima che cresca troppo e che si "dimentichi" semplicemente di avere un padre. i bimbi con più o meno grandi con le loro parole semplici e soprattutto con i loro sguardi che dicono tutto, spiegano bene e senza troppi fronzoli come stanno le cose.
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