Regia di Stefano Mordini vedi scheda film
Un film di montaggio dove l'argomento, come dice il titolo, è il padre o almeno il ruolo che questo ha nella famiglia e in special modo con i figli. Si parte quindi da interviste datate anni '60-'70 ( diversi documenti si rifanno ad un vecchio rapporto di Luigi Comencini, sempre attuale), dove si affrontano di petto i rapporti con i figli, le varie crisi e le contestazioni da ambo le parti. Viene fuori benissimo quello che era 40 anni fa' il ruolo del padre, che è un sostegno che si rafforza con il tempo e non nasce in via naturale, come quello con la madre. Colpisce in particolar modo la severità e la rigidezza con cui questo rapporto veniva gestito nelle generazioni precedenti, dove magari con difficoltà veniva imposta un educazione decisamente opprimente, ma che messa al confronto con quella di oggi vine anche rivalutata e non solo in parte. Il fatto che oggi e non solo, ma da qualche decennio, si afferma il rapporto amicale, che si trasferisce anche in quello con la madre, facendo saltare i cardini di prospettiva familiare e venendo fuori le crisi a cui le famiglie odierne sono esposte, venendo a mancare il ruolo preciso del genitore ed in questo caso del padre, che ha una sua funziona specifica fin dall'età di pochi mesi. L'errore, a mio parere, è venuto fuori dai post sessantottini, che giustamente hanno criticato lo scalino enorme che divideva il padre dal figlio, ma con l'errore di averlo eliminato e non accorciato,e quindi sono venuti a mancare quei principi superiori necessari per la scala familiare. Il film parla in parte di questo, ma si rivolge di più al concreto dei rapporti
Un film documento che affronta il ruolo del padre nella famiglia
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