A Pontypool, una tranquilla cittadina canadese, uno strano morbo inizia a prendere piede; sembra infatti che questo particolare virus abbia la capacità di trasformare gli individui in veri e propri pazzi assassini assetati di sangue e carne umana. Venuto a conoscenza dell' accaduto, uno speaker radiofonico e i suoi collaboratori iniziano a diffondere la notizia, sperando che questo possa rivelarsi utile per trovare un eventuale soluzione. Purtroppo per loro, però, la malattia sembra davvero inarrestabile e fuori controllo. Riusciranno le autorità competenti a trovare una cura? Allo speaker radiofonico non resterà altro da fare che rimanere rinchiuso dentro la stazione radio, sperando naturalmente nell' arrivo dei rinforzi.
Originale ed interessante film partorito dalla fredda e mite Canada, il qui presente "Pontypool: zitto...o muori" riesce sapientemente a mescolare dinamiche romeriane - nello specifico " La città verrà distrutta all' alba" - e suggestioni riconducibili a "28 giorni dopo" con grandissima intelligenza narrativa e di messa in scena; a fronte di un budget risicatissimo, il buon Bruce McDonald decide difatti , con estremo coraggio,di ambientare il film esclusivamente in una location, imbastendo un impianto filmico dove i dialoghi e l'attesa costituiscono il vero punto di interesse dell' opera. Il lungometraggio è quasi tutto sulle spalle del bravissimo Stephen McHattie - lo speaker di Pontypool- e sulla bravura degli altri attori che, grazie anche ad una sceneggiatura ben realizzata, riescono a dare vita a dei personaggi in realtà privi di difese, in quanto costretti ad isolarsi dal mondo esterno a scopo preventivo. Sebbene la scelta registica di cui sopra potrebbe risultare quantomeno azzardata nell' economia della narrazione, il coinvolgimento appare incredibilmente stabile e saldo per la quasi totalità della durata, grazie anche alle spiegazioni e relative delucidazioni - snocciolate poco per volta- derivanti dall'interazione tra mondo interno( la radio stazione) ed esterno( la cittadina). Analizzandolo bene, " Pontypool: Zitto...o muori" si potrebbe definire alla stregua di un racconto radiofonico ben congeniato e di sicura presa sullo spettatore. Laddove Orson Welles si era divertito (storica la sua finta radiocronaca su una presunta invasione aliena), McDonald descrive con fare serioso un apocalisse zombie che, in questo caso, si erige a vera e propria metafora sul disfacimento della società e dell'isolamento sociale.
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