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Pontypool

Regia di Bruce McDonald vedi scheda film

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La recensione su Pontypool

di supadany
8 stelle

Interessante horror, o almeno questo è il genere a cui viene assegnato, canadese più che altro è un film che sa coltivare bene le idee a sua disposizione, dando riprova che non sempre occorrono grandi budget per realizzare opere in grado di offrire qualcosa di diverso ed avvincente al pubblico.

Pontypool è una cittadina dell’Ontario ed in una radio locale si esibisce lo speaker Grant Mazzy (Stephene McHattie).

Una mattina, sulla carta uguale a tante altre, arrivano notizie di una rivolta tra le gente per le strade della cittadina, ma tutto appare frammentario e poco credibile.

Dai racconti che arrivano direttamente dal campo, gli omicidi e gli atti di cannibalismo sembrano inarrestabili, sempre più persone farneticano parole senza senso, Grant e le due sue colleghe sono barricati all’interno della stazione radio, ma ben presto riceveranno delle visite, grazie anche alle quali capiranno meglio cosa sta succedendo all’esterno.

 

 

Bruce McDonald segue la strada (soprattutto) di raccontare e non mostrare quanto accade, anche per ovvie limitazioni di mezzi e possibilità, ma questo alla fine risulta più che altro un pregio, soprattutto perché riesce a tenere, almeno per buona parte, un’atmosfera che sembra sempre pronta a deflagrare e quindi in grado di disturbare (in senso positivo) e non lasciare affatto tranquilli.

La difficoltà di capire (ma anche accettare) ciò che sta succedendo, una ricostruzione personale dei fatti che non si sa quanto sia attendibile (ma l’importante è la speranza), il tempo che stringe (al di fuori i militari si stanno dando da fare e non per vedere se ci sia qualcuno da salvare) sono aspetti che offrono sponde piuttosto sicure, solo un po’ troppo caos (ma d’altronde è anche vero che in primis è tale la situazione) e l’accavallarsi delle parole, soprattutto nella seconda parte, presentano qualche tentennamento di troppo, mentre il finale è quello che ad un certo punto pare essere inevitabile (o almeno a me così è parso e comunque è anche valido), con i titoli di coda a seguire che sono accompagnati da dichiarazioni di persone normali.

Direi che nel complesso si tratta di un lavoro intelligente (ottimi anche gli in­serti in bianco e nero dedicati alla sezione “necrologi” del programma radio) che sa raccontare una storia simile ad altre già sentite (che poi, un bel film sugli “zombi” secondo me merita sempre anche se ne abbiamo visti parecchi), ma lo fa in modo personale e senza eccessivi sbandamenti.

Sorprendente.

 

Bruce McDonald

Gestisce con bravura il magma a sua disposizione anche se non sempre indovina la mossa giusta.

In ogni caso i meriti sopravanzano di demeriti.

Stephen McHattie

Sembra arrivato da un posto molto lontano.

Carismatico.

Lisa Houle

Soddisfacente.

Georgina Reilly

Fa la su parte molto meglio di quanto avrebbero potuto fare attrici aben più affermate.

Più che sufficiente.

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