Regia di Sam Taylor Wood vedi scheda film
è strano come nel film venga continuamente ripetuto il nome john lennon e non venga davanti agli occhi la leggendaria figura del cantante aggrappato nudo alla sua musa yoko ono nella celebre foto di anni leibotivitz(se non erro). qui si parla solo di un ragazzino un pò ribelle che cresce nella liverpool della metà degli anni 50 insieme agli zii senza figli. all'età di cinque viene sottratto dalle mani della madre incapace di prendersene cura e gli zii ne divengono i tutori. con l'età della ribellione, cerca di fuggire da una zia rimasta vedova fredda e distante, ma che a suo modo sa voler bene, tanto bene ci avverte una didascalia finale, che john lennon anche quando sarà diventato quel john lennon, la chiamerà telefonicamente una volta alla settimana fino alla fine dei suoi giorni. stando alla scuola e alle rigidità della società inglese di quegli anni, john lennon sarebbe diventato un teppistello buono a nulla e invece, stando al film, john lennon era solamente un adolescente con la voglia sfrenata di scoprire chi erano i suoi genitori e di diventare un cantante rock&roll come elvis. atti di ribellione nei confronti della zia e della società che cercava di impedirgli di conoscere la madre e i piaceri della vita, che però gli fanno incontrare gli appartenenti della sua prima band(i quarry man) tra i quali anche paul maccartney e george harrison. è un film strano, dove volutamente in nome di john lennon, anche se continuamente ripetuto, non assume il valore che assunse poi... sembra di sentir pronunciare un qualsiasi altro nome che alla mente non riporta nulla. con buone interpretazioni, soprattutto dalla signora kristin scott-thomas ormai talmente dignitosa nella sua ARTE recitativa da rimanere in adorazione quando compare, il film mi ha lasciato in bilico, come del resto parrebbe in sospeso in finale quando john lennon lascia la casa per dare un senso alla sua vita.
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