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Pusher II

Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film

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rocky85

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La recensione su Pusher II

di rocky85
8 stelle

A otto anni di distanza dal primo Pusher - L’inizio, Nicolas Winding Refn, che nel frattempo aveva diretto altri due film (Bleeder e Fear X) incappando in altrettanti fiaschi al botteghino, si trova quasi costretto a riprendere in mano la sua creatura. Da qui, quindi, il ritorno in Danimarca dopo la breve parentesi hollywoodiana per concludere la trilogia con i restanti due capitoli. Il protagonista di Pusher 2 è Tonny (uno straordinario Mads Mikkelsen), appena uscito dal carcere con indosso ancora le cicatrici seguite al pestaggio del primo film. Tonny, cocainomane, svitato e anche un po’ tonto, fatica a trovare posto in una Copenaghen desolata e violenta, e tenta di destreggiarsi tra un padre che lo ha sempre detestato e che ora lo prende a lavorare con sé nella sua losca attività, e un bambino, figlio di una sua ex, che potrebbe essere il suo. Pusher 2 - Sangue sulle mie mani è un seguito che a mio avviso supera anche il suo prototipo, e per vari motivi. Prima di tutto per il tema trattato, che contamina i toni del noir-gangster con quelli del melodramma. Il rapporto tra padri e figli è il traino principale della storia, con la disperata ricerca di Tonny di conquistare la fiducia del vecchio padre, e allo stesso tempo con la scoperta incosciente di una paternità mai immaginata. La figura del protagonista ed del suo micro-mondo sono raccontati in maniera più approfondita ed interessante rispetto al primo film. Inoltre lo stile di Refn si è già rinnovato e si avvia verso quella stilizzazione della violenza che sarà dominante nelle sue opere successive. Qui c’è ancora l’attenzione al realismo della messa in scena e dei luoghi, ma si avverte già una notevole inventiva, con un montaggio ed una costruzione delle sequenze (con un uso ottimo della colonna sonora) magistrali. Il regista-sceneggiatore non arretra difronte a niente (linguaggio crudo ed esplicite scene di sesso comprese), proponendoci l’altra faccia, quella sporca e malata, della Danimarca. Finale che non delude, e cast pieno di facce giuste, tra le quali si esalta uno strepitoso Mikkelsen, che tornerà protagonista per Refn in Valhalla Rising.

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Ultimi commenti

  1. Utente rimosso (bufera)
    di Utente rimosso (bufera)

    Grazie di aver completato questa trilogia,e aver parlato di Mads Mikkelsen. Me debbo comprare i dvd perchè ho un debole per il cinema e gli attori nordici.Ciaoo

    1. rocky85
      di rocky85

      Grazie a te bufera per l'attenzione e gentilezza... Ciao buona serata!

  2. Inside man
    di Inside man

    Giustissime considerazioni Rocky85. E' un deciso passo in avanti per Refn con un film orchestrato in crescendo perfetto. La problematizzazione delle tematiche edipiche, con particolare attenzione per i suoi surrogati simbolici, rappresenta una costante nella poetica dell'autore danese, ed è proprio da qui che l'originalità di questo sguardo giunge a una maturazione che consolida lo stile, personalizza la forma, libera un'estro espressivo che condurrà ai successivi capolavori (tra cui Valhalla Rising, Drive) e al compendio/apice del monumentale Solo Dio perdona. Refn, a mio avviso, è uno dei giganti di questo scorcio secolo.

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