Regia di Sean Byrne vedi scheda film
Qui a bottega come si è ben capito piacciono molto , tra gli altri, quei film massicci e incazzati che non si preoccupano tanto di come possa reagire lo stomaco dei puri di spirito e dei benpensanti.
E un film come questo The Loved Ones,segnalatomi da più parti si rivela una piacevolissima scoperta: breve, affilato come uno stiletto e cazzuto con una messa in scena magari non originale perchè rielabora cose già viste, ma decisamente azzeccata .
The Loved Ones è un horror australiano girato con un pugnetto di dollari con un aspetto decisamente rough, da slasher d'annata, senza quelle fastidiose patinature che rendono poco credibili molti horror odierni.
Questo film poi mi ha insegnato ancora una volta a non giudicare il film dalla copertina.
A prima vista la storia di Brent, capellone liceale con sensi di colpa grossi così visto che ha perso il padre in un incidente stradale mentre lui era alla guida, pare la storia di uno di quei nerd da liceo americano in quei teen horror che infestano gli schermi e le menti degli sceneggiatori. Invece la storia da un incipit assolutamente uguale a quello di milioni di altri film di questo genere poi parte per la tangente del torture senza compromessi.
Brent senza volerlo rifiuta l'invito della sua compagna di scuola Lola Stone al ballo di fine anno e succede il finimondo.
Però quanti danni che fa questo ballo di fine anno a partire da Carrie.
Senza spoilerare troppo il bravo Brent con il cuore già promesso a un'altra si accorge troppo tardi di essere entrato nella schiera dei Loved Ones di Lola.
Tra allusioni incestuose (vedere la scena in cui Lola si prova il vestito del ballo davanti al padre, una Bella in Rosa decisamente inquietante), psicopatici all'arma bianca, terzi occhi aperti nella corteccia frontale, lobotomie fatte senza anestesia, acqua bollente da versare in pertugi che prima non esistevano e un abisso in cui diventa concreto il concetto di bestialità dell'uomo( altro che ultimo anello della catena evolutiva) si dipana l'odissea di Brent.
Certo ci sono alcune forzature di sceneggiatura, alcuni schematismi di troppo, ci sono personaggi che fanno colore più che altro perchè sono praticamente inutili nell'economia della storia quasi a voler essere un alleggerimento ironico dell'atmosfera sulfurea che si respira ( tipo l'amico paffuto di Brent che si diverte con l'emodarkfreakmetallara della scuola la quale sotto gli effetti di alcol e droga gli concede abbondantemente le sue grazie), c'è un voler chiudere il cerchio con quanto successo all'inizio, l'incidente di Brent, in modo fin troppo facile ma che non disturba più di tanto.
Ma ad avercene in un film come questo, 80 minuti scarsi al netto dei titoli di testa e di coda , che procede a rotta di collo delineando la situazione più con veloci pennellate ellittiche che con una minuziosa descrizione d'ambiente.
L'Australia con i suoi scenari naturali riveste poi parecchia importanza nel creare questo senso di inferno in terra col suo paesaggio lunare a perdita d'occhio che è un efficace sfondo su cui adagiare i sensi di colpa del protagonista.
The Loved Ones formalmente sarà buttato nel calderone del torture porn ma la gestione visiva della violenza è ben lontana dall'essere gratuita. Anzi diciamo che siamo ben lontani dagli eccessi del genere perchè pur non lesinando particolari truculenti quello che fa più raccapriccio in questo film è quello che non si vede, che si intuisce solo e chi vedrà il film capirà benissimo a che cosa mi riferisco.
The Loved Ones all'inizio sembra quasi una simulazione fuori tempo massimo di una qualsiasi teen comedy anni '80 per poi cambiare radicalmente pelle con il passare dei minuti con una progressione inarrastabile.
Si parla di dolore: si parte da quello psicologico, lancinante per il distacco e per il senso di colpa e si arriva a quello fisico.
E ci sono sequenze in cui il dolore fisico tracimerà dallo schermo. Proverete dolore per quello che vedrete ( o immaginerete) sullo schermo.
Altra nota di merito: l'heavy metal sparato a palla nelle cuffiette di Brent e nella macchina del suo amichetto paffuto.
(bradipofilms.blogspot.com)
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