Regia di Daryl Wein vedi scheda film
Lui è un giovane ebreo newyorchese di buona famiglia, con una ragazza con cui vive una relazione nevrotica. No, non è Io e Annie, non è neppure Manhattan, non è proprio Woody Allen: è Daryl Wein, ventiseienne autore, interprete e regista al suo debutto nel lungometraggio a soggetto (aveva però già diretto il documentario Sex positive l'anno precedente). Come da clichè, la prima opera di un regista riguarda sè stesso e, data la giovane età, si ribadisce anche il luogo comune del film sulla crescita; ma il talento di Wein va ben oltre gli stereotipi e sa spiazzare al momento giusto, proprio quando tutto pare incanalato sui binari stravisti della commedia sentimentale-psicologica (Harry ti presento Sally è un esempio perfetto in tal senso): e invece il giovane sceneggiatore ha già ottima dimestichezza con gli stratagemmi narrativi e riesce a sviluppare una storia d'amore (mancato, cercato, irrisolto) senza parteggiare per un personaggio e completando attorno ai due protagonisti un quadro vivace, in fermento, ricco di ruoli potenzialmente interessantissimi (in particolare i genitori dei due ragazzi, che sono caratterizzati in maniera decisa ed efficace). Appena novanta minuti di durata per un prodotto il cui basso budget non pesa affatto sul risultato; presentato anche al Festival di Torino (dove non ha vinto nulla, ma perlomeno è passato), Breaking upwards ha ricevuto numerose nomination e anche alcuni premi attorno al globo intero. E se la storia è avvincente e ben scritta, con qualche spunto assolutamente, innegabilmente alleniano, è anche merito del continuo crescendo della narrazione, incalzante fino all'emozionante conclusione: ecco, finalmente, un film dal finale bellissimo. 7/10.
New York. Due venticinquenni di buone famiglie decidono di rompere l'ormai monotona relazione dopo quattro splendidi anni di convivenza. Se per lui sarà facile trovare nuova compagnia femminile, per lei sarà più complesso approcciarsi ad altri ragazzi; a complicare la situazione, oltre alla reciproca gelosia, ci si mettono le famiglie, in buoni rapporti fra loro e profondamente dispiaciute della rottura.
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