Regia di Paul Cotter vedi scheda film
Non è mai troppo tardi per chiedere perdono, anche se tra un terribile errore di gioventù e il momento scelto per fare ammenda sono trascorsi sessantacinque anni: un’intera vita. Quella di Alistar, durante la Seconda guerra mondiale pilota giovanissimo e inesperto di un cacciabombardiere in volo sulla Germania, e ora deciso ad affrontare il viaggio per porgere scuse covate oltre mezzo secolo. La gita, però, si arena prima del vialetto di casa: l’età fa brutti scherzi e il figlio Ross è costretto ad accompagnare i genitori nell’insolita trasferta. Sobbalzando a velocità ridotta su un furgoncino stipato di tensioni famigliari irrisolte, il road movie prende la via, già molto battuta, di un Little Miss Sunshine senile e britannico, con tanto di liberatorio «fuuuuuck!» strillato dall’esasperato figliolo ai bordi della strada. Nel segno di un inglesissimo understatement, si consumano silenziosamente rancori lasciati ad ammuffire per troppo tempo: le ambizioni avvizzite del giovane, l’amore appassito della coppia di anziani, il senso di colpa coltivato dall’ex soldatino che solo nel finale ritrova le parole. Tutte, anche troppe, vere e proprie bombe che detonano nella quiete forzata della famiglia. Opera prima esile e sussurrata, Bomber compensa a una sceneggiatura fin troppo minimale con le interpretazioni dei protagonisti, trio felicemente discordante su melodie agrodolci e apprezzabile in lingua originale: il film è distribuito in versione sottotitolata.
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