Regia di Ivano De Matteo vedi scheda film
"La Bella Gente" è uno dei (troppi) film italiani che per qualche misteriosa ragione, pur dopo un finanziamento statale, rimangono nei cassetti dei distributori nostrani. Esce, sorprendemente, in Francia, dove ottiene un buon successo. Recuperabile in DVD francese, nemmeno la (minima) gloria di un'edizione italiana, è un bell'esempio di cinema italiano di sostanza, che avrebbe meritato ben altra fortuna. Ivano De Matteo non è un fuoriclasse, ma è uno onesto, ben lontano dalla spazzatura che ci troviamo quasi regolarmente riversata nelle sale. Ricordo, per esempio, la deliziosa commedia "Tutti Contro Tutti", del 2013, assolutamente da recuperare. Questo lavoro, invece, è un film decisamente diverso, che punta in alto, provando a descrivere la bella gente del titolo, la loro meschinità, la loro ipocrisia, facendo cadere, in un ottimo gioco al massacro nella parte finale, tutte le maschere del loro perbenismo d'accatto. La coppia politicamente corretta, di sinistra, d'altissima borghesia, piscina e villa sulle colline romane, ottimamente interpretata da Catania e dalla Guerritore, decide di accogliere in casa, Nadia, una prostituta minorenne, (Victoria Larchenko, bella prova attoriale e luminosissima bellezza), per salvarla, riconsegnarle un nuovo futuro, ridarle una dignità. L'arrivo del figlio, un misurato Elio Germano, complica la situazione, facendo precipitare il bel valzer dei buoni sentimenti, in una danza macabra, in cui emerge tutta l'inconsistenza dei protagonisti, che attorno all'attonita e innocente figura di Nadia, distruggono sull'altare dei loro egoismi, le belle parole e le belle intenzioni. Un film feroce, seppur non urlato, che ha qualche debolezza solo nella caratterizzazione di certi personaggi (la vicina burina e razzista, interpretata da Iaia Forte, per esempio), a volte un po' preda dei luoghi comuni, ma che funziona, nel mostrare la sconfitta della nostra società per bene, divorata dal nulla e da ideali in cui non crede davvero più. Un film importante, che racconta lo scempio di un paese, il nostro, incapace di sentimenti veri. E di distribuire film come questi.
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