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Mare matto

Regia di Renato Castellani vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mare matto

di sasso67
8 stelle

Questo film ha avuto essenzialmente due tipi di sfortuna: il primo produttivo e il secondo critico. Dal primo punto di vista, il produttore Cristaldi sforbiciò spietatamente i quattordici episodi che Castellani aveva inizialmente previsto, riducendoli a tre, tanto che alcuni passaggi (i vinai trasportano il carico dalla Sicilia a Genova o viceversa?) e personaggi (che funzione ha il marinaio veneto interpretato da Tomas Milian?) risultano quasi incomprensibili. Sul piano della critica, la cosa è quasi grottesca: dopo avere stentato a lungo a riconoscere il valore del neorealismo, la critica italiana ha continuato per anni a valutare qualsiasi film prodotto nel nostro paese con la cartina di tornasole dei canoni neorealisti. In questo modo, qualunque commedia scontava un inevitabile gap rispetto ai capolavori di De Sica e Rossellini (ecco perché il lungo ostracismo nei riguardi di Totò). Ed ogni filone cinematografico che spuntava in Italia necessitava di una primogenitura neorealista, come dimostrano film quali "Pane, amore e fantasia" e simili, subito etichettati con l'appellativo di "neorealismo rosa".
"Mare matto" è, in realtà, un buon lavoro, che non scade nel bozzettismo, ma anzi sa usufruire degli umori dei luoghi, forniti da sfondi validissimi e sapidi come Genova, Livorno e Messina. E si vale di un grande interprete, come il cantante fiorentino Odoardo Spadaro, assai efficace nella parte del vecchio lupo di mare labronico un po' rincoglionito. (17 gennaio 2008)

Sulla trama

A Genova un marinaio siciliano lascia alla chetichella, per non saldare il conto, la pensione dove soggiornava. Tornato a Messina, sarà chiamato, unico uomo di casa, a risolvere i guai delle sorelle nubili. Nel frattempo, un marinaio livornese, che ha preso il posto-letto del siciliano, seduce la proprietaria della pensione. Poi s'imbarca per la Sicilia, da dove tornerà verso nord su una nave che trasporta vino. Il comando del natante sarà preso da un anziano capitano a riposo di Livorno, che nella sua città ha fatto venire l'esaurimento nervoso ai quattro figli, a causa dei debiti contratti.

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