Regia di Pietro Marcello vedi scheda film
Il film del documentarista casertano Pietro Marcello l'ho trovato più curioso che bello: è uno strano miscuglio tra immagini di repertorio di Genova e della sua gente con la ricostruzione mockumentaria della vita di due individui conosciutisi in carcere, Vincenzo Motta, un siciliano dall'aspetto un po' truce che ha passato 27 anni in prigione e Mary Monaco, transessuale imprigionata per reati afferenti alla droga. Le riprese puramente documentarie denotano un occhio sicuro da parte del cineasta nell'andare a scovare una città nei suoi angoli più nascosti, i carrugi ma, quando il racconto si sposta sui due protagonisti, la mano dello stesso si fa impacciata, piazzando la macchina fissa dinnanzi ai due, consentendogli una peraltro sentita confessione finale a Vincenzo e Mary; essi ormai hanno formato una loro famiglia ma, dai loro discorsi, un certo disagio esistenziale sembra trasparire.
Un'idea di cinema coraggiosa.
Voto: 6.
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