Regia di Pietro Marcello vedi scheda film
Genova è città estremamente cinegenica, così, quasi senza volerlo.
I suoi vicoli stretti risuonano dell'eco di voci antiche che continuano a raccontare le loro storie.
E ci vuole un documentarista temerario come Pietro Marcello per catturare qualcuna di queste storie e portarla davanti alla telecamera in un corto circuito emozionale tra realtà e fiction.
La bocca del lupo racconta la storia d'amore tra Enzo e Mary( una trans) nata tra le mura del braccio di un penitenziario e cresciuta negli anni in attesa della loro unione non soffocata dall'urgenza dell'ora d'aria o dalle sbarre di una prigione.
Quello che sembra un lieto fine in realtà è la perdita di quella membrana amniotica in cui si trasforma il carcere dopo tanti anni di detenzione.
Ora Enzo e Mary sono da soli, scoperti, senza protezione nel mondo degli "altri".
E sopravvivere non è facile.
Pietro Marcello d'altra parte fa trasparire l'amore che prova per quella città un po' così che cantavano Lauzi, De Andrè e tanti altri.
Le storie del passato si alternano a quelle del presente in un ibrido cinematografico difficile da definire ma ricco di fascino visivo e sostanziale.
La bocca del lupo è un atto d'amore struggente e incondizionato per Genova.
Una porta per il Nord orientata orgogliosamente a Sud.
Città di frontiera ,che rivolge il proprio sguardo comprensivo verso coloro che sono rimasti indietro, gli esclusi e i derelitti.
Quelli che hanno sciupato la vita , finchè la vita ha sciupato loro.
Lasciando solo un cuore gonfio di lacrime e di rimpianti.
La bocca del lupo è la testimonianza tangibile che del cinema "altro" in Italia può essere fatto.
(bradipofilms.blogspot.com)
Una scommessa ampiamente vinta
un volto antico
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