Il proprietario d'immense praterie, contrario al progresso, sposa Lucia, una ragazza cresciuta in città. Il marito ha un amore sviscerato per le sue terre, ma è convinto che sottoporle ad un intenso sfruttamento sia un errore e sia destinato all'insuccesso. Lucia ha un'opinione completamente differente e questo contribuisce ad allontanare i due. La donna, insidiata da un giudice, avversario di suo marito, ha un momento di debolezza e cede. Tratto dal romanzo di Conrad Richter e sceneggiato da Marguerite Roberts e Vincent Lawrence, il film ha in Spencer Tracy l'interprete ideale. Elia Kazan, qui alla sua seconda regia, colpisce già nel segno.
Il mare d’erba è la seconda regia di Elia Kazan, quando per lui, che aveva comunque già raggiunto una certa autonomia, non era ancora molto semplice – stretto e condizionato dalle pastoie coercitive vigenti a Hollywood in quegli anni - riuscire a dare alle sue opere una fisionomia più personale e “certa”, totalmente … leggi tutto
Quello che interessava Kazan del soggetto tratto dal romanzo di Corad Richter, era lo scontro di modelli economici diversi. Il primo, rappresentato da Jim Brewton “il paleocapitalista” ossia il grande allevatore e latifondista.
Il secondo, rappresentato da Brice Chamberlain “il capitalista”: ossia lo sfruttamento razionale del territorio e della coltivazione diversificata impostata… leggi tutto
Tempo da muri, in Italia e in Europa. Dove l’elemento divisivo per eccellenza viene invocato, paventato, minacciato e/o applicato a politiche dal respiro corto quanto quello del “confine” delimitante.…
CONTIENE ANTICIPAZIONI - E' un dramma familiare coinvolgente, ben girato e ben interpretato. Per molti aspetti, potrebbe anche essere stato diretto da Douglas Sirk. Da una parte il film offre uno spaccato di storia americana (con i conflitti insanabili tra allevatori e agricoltori), dall'altra riflette con intensità sui rapporti all'interno della famiglia, e anche qui sui conflitti tra i suoi…
Quello che interessava Kazan del soggetto tratto dal romanzo di Corad Richter, era lo scontro di modelli economici diversi. Il primo, rappresentato da Jim Brewton “il paleocapitalista” ossia il grande allevatore e latifondista.
Il secondo, rappresentato da Brice Chamberlain “il capitalista”: ossia lo sfruttamento razionale del territorio e della coltivazione diversificata impostata…
Riuscito melodramma, che contiene in nuce diverse tematiche delle future opere "maggiori" di Kazan e che, oltre al consueto intreccio di conflitti familiari, propone l'eterno scontro - tanto più sentito nell'America della Frontiera - tra Natura e Diritto, dove nessuno dei due elementi è sufficiente da solo a fondare la convivenza pacifica delle persone ed un sano sfruttamento della terra. La…
Il mare d’erba è la seconda regia di Elia Kazan, quando per lui, che aveva comunque già raggiunto una certa autonomia, non era ancora molto semplice – stretto e condizionato dalle pastoie coercitive vigenti a Hollywood in quegli anni - riuscire a dare alle sue opere una fisionomia più personale e “certa”, totalmente …
Qui da me è già primavera e spunta l'erba del prato , esile, verde chiaro, timidamente si affaccia al sole , speranzosa in giorni futuri in cui potrà crescere robusta e grassa; povera lei, non sa…
Un dispotico proprietario terriero e un giudice si fronteggiano a muso duro. Alla loro inimicizia si sovrappone una rivalità amorosa: il primo sposa una ragazza dell’est, che non riesce ad adattarsi alla situazione e per una volta cede alla corte del secondo, da cui ha un bambino. Il marito la allontana di casa, non può impedire che le voci sulla paternità del ragazzo…
Materia oscura per eccellenza, deviazione dall'altro. Il tradimento è maschera, è vigliaccheria, è doppiezza. E spesso, quanto più è atroce, tanto più è spettacolare. Proviamo allora a metterli in fila tutti…
Triste film, non troppo riuscito forse per la storia in sè... i due campioni del cinema colpiscono ancora, senza l'allegria di sempre e i battibecchi che li caratterizzano, ma bravissimi e intensi.
Un melodramma che alle volte sballa nella melessa, colpa anche di un doppiaggio della Hepburn davvero snaturato.Il personaggio di lei, tocca punte ottime, ma poi esagera in sfumature che danneggiano il buon risultato e la tenuta con il tempo. Sarebbe stato un film molto interesante ed anche coraggioso per il tema affrontato: Ragazza libera che sceglie un marito diverso, rapporto con il marito…
La leggerezza e la fermezza hanno dato luogo a questo essere femminile
che ci ha incantato, e diciamolo, a noi maschietti un pochino intimorito..con piacere.
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