La recensione su Nord

di supadany

6 stelle

VOTO : 6.

Road movie in solitaria in mezzo alle nevi del paesaggio norvegese che alterna passaggi riusciti ad altri non sempre convincenti.

La formula del racconto non è nuova, ma l’ambientazione aiuta parecchio ed anche alcune situazioni, legate agli incontri del protagonista con vari personaggi, sono abbastanza atipiche da ottenere magigor attenzione.

Jomar (Anders Baasmo Cristiensen) è un depresso cronico e per colpa di questa malattia ha perso la compagna e con lei suo figlio che scopre di avere improvvisamente.

Questa notizia lo sprona e lo scuote tanto da spingerlo ad imbarcarsi in un’avventura lunga 890 chilometri per raggiungere il figlio e lungo questo percorso si imbatterà in una gamma di personaggi stravaganti e diversi tra loro.

Non mi ha convinto granchè questo piccolo, e comunque parzialmente interessante, film norvegese che ha dalla sua delle buone qualità, ma anche peculiarità più scontate e meno intriganti.

Così rappresenta un percorso di riscoperta di se stessi e voglia di affrontare la vita, e con essa i fatti che la contraddistinguono, e lungo questo cammino vengono inseriti personaggi sopra le righe ed alcune macchiette che funzionano in modalità diverse; in alcuni casi ci si diverte, in altri si rimane straniti (termine che uso in senso positivo) di fronte alle dinamiche rappresentate.

Altro aspetto interessante è l’ambientazione, ma lo sono ancora di più le piccole abitudini, e vicissitudini, così distanti dalla nostra mentalità o da quanto siamo abituati a vivere e vedere.

Purtroppo poi ci sono anche note non del tutto positive, come un finale poco incisivo che, lasciando spazio all’immaginazione, prende una strada abbastanza abusata negli ultimi anni, mentre circa settanta minuti sono un po’ pochi, tanto più quando vengono raggiunti grazie a frangenti non sempre essenziali.

Dunque film non sempre stimolante per la sua struttura, ma più interessante per cosa mostra e per come lo fa.

Sufficiente.