Regia di Sebastián Silva vedi scheda film
Joseph Losey si rivolterebbe nella tomba… Il suo servo è animato da intenzioni che “la nana” nemmeno si immagina nel più incredibile dei suoi sogni. Non si parla di lotta di classe ma di alienazioni dei sentimenti, non ci sono questioni tra padrone e servitore ma solo un’introversione che porta ad un vivere per procura. Il film è ben girato e nonostante l’incedere lento che indugia nella ripetizione di un lavoro quotidiano che ha fagocitato oltre vent’anni di vita della nana, si lascia vedere con interesse. Peccato per un finale totalmente privo di mordente che ancora una volta denuncia l’incapacità autoriale di scrivere storie di senso compiuto.
Abbiamo il solito “spaccato” che ormai da tempo ha esaurito il suo perché e che non regge l’epilogo di speranza/cambiamento che sembra animare la nana.
Destreggiandosi abilmente tra varie possibilità di registro ma senza mai abbracciarne alcuna con decisione, se si può trovare un pregio in questa vicenda è la sua capacità di restare slegata da un contesto storico e/o geografico.
Sicuramente un film che raggiunge la sufficienza per la capacità di incuriosire ma che delude nel suo abbozzare dei personaggi senza mai entrarci dentro con convinzione.
Certamente non è necessario precipitarsi in sala per vederlo perché poco aggiungerà alle vostre esistenze…
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