Raquel festeggia il compleanno nella famiglia in cui è a servizio da oltre vent’anni. Ha cresciuto i figli della coppia e si illude di essere diventata parte integrante della famiglia. Per questo vive come una minaccia l’arrivo di nuove aiutanti e sistematicamente le mette in fuga. Sarà però proprio Lucia, una cameriera più giovane, ad aiutarla a capire che forse la sua vita è altrove.
Note
Girato in HD e caratterizzato da colori saturi e da movimenti di macchina che seguono una quotidianità/ritualità nervosa, il film del trentenne cileno Sebastián Silva dà il meglio nella prima riuscitissima parte in cui prevalgono il corpo e lo sguardo con gli occhi sbarrati della protagonista, la brava e inquietante Catalina Saavedra
Nel Cile d’inizio millennio – da poco più d’un decennio tornato democratico – il regista Sebastián Silva racconta la durezza dei rapporti di classe in una storia familiare tra sfruttamento e paternalismo.
Al giorno d'oggi, la lotta di classe si è trasformata in una questione intestina tra chi fa di tutto per tenersi stretto il suo lavoro. Il film segue Raquel mentre questa cerca di rimanere padrona assoluta del suo campo d'azione. Perciò funzione meglio nella prima parte, quando la latente guerra di posizione da al tutto un fascino particolare.
Davvero un piccolo grande film che racconta stati d'animo attraverso una cameriera in una famiglia benestante.Premi meritati,soprattutto alla interprete principale.Produzione cilena ed e' una cosa rara.
Raquel è una donna introversa. Nei suoi occhi - spenti - si legge la stanchezza di vent'anni spesi in un lavoro sistematico e frenetico, consumato in un appartamento di due piani, dove la reiterazione dei gesti e delle faccende domestiche sembrano avere logorato la sua vita emotiva. Dico sembrano perché in realtà non si dice mai chiaramente che Raquel un tempo non fosse… leggi tutto
Joseph Losey si rivolterebbe nella tomba… Il suo servo è animato da intenzioni che “la nana” nemmeno si immagina nel più incredibile dei suoi sogni. Non si parla di lotta di classe ma di alienazioni dei sentimenti, non ci sono questioni tra padrone e servitore ma solo un’introversione che porta ad un vivere per procura. Il film è ben girato e… leggi tutto
Il copione sicuramente destinato a nutrire una telenovella di almeno una ventina di episodi è stato condensato in un film. Impressionante la quantità di crocefissi pencolanti dalle pareti scarne di una casa chiaramente non vissuta sebbene teoricamente iperabitata. Nel tentativo d'inviare un messaggio il giovane regista ritiene fondamentale farci vedere sotto la doccia le poppe di tre colf,… leggi tutto
Raquel (Catalina Saavedra) si è da vent’anni identificata col ruolo della “tata”, ovvero di colei che – assunta per dare una mano in casa – finisce per diventarne la vera padrona, quella che conosce le abitudini di tutta la famiglia, che ha fatto crescere con amore e severità i bambini, che sa che cosa occorre a ognuno di loro e ai…
A volte un buon film è quello di cui non si sente parlare...quello del cinema indipendente! Per gli Oscar oltre al talento servono soldi e pubblicità....
Una casalinga disperata sudamericana vive la sua vita come donna di servizio presso una famiglia fin dall'infanzia, fino a che ai primi segni di squilibrio non le affiancano altre donne, scacciate con la velocità di un lampo, fino a che non la trova una che le farà capire che esiste anche una vita al di fuori di quella casa.Una commedia amara piacevole.
Il copione sicuramente destinato a nutrire una telenovella di almeno una ventina di episodi è stato condensato in un film. Impressionante la quantità di crocefissi pencolanti dalle pareti scarne di una casa chiaramente non vissuta sebbene teoricamente iperabitata. Nel tentativo d'inviare un messaggio il giovane regista ritiene fondamentale farci vedere sotto la doccia le poppe di tre colf,…
Raquel è una donna introversa. Nei suoi occhi - spenti - si legge la stanchezza di vent'anni spesi in un lavoro sistematico e frenetico, consumato in un appartamento di due piani, dove la reiterazione dei gesti e delle faccende domestiche sembrano avere logorato la sua vita emotiva. Dico sembrano perché in realtà non si dice mai chiaramente che Raquel un tempo non fosse…
Chi non vorrebbe averne una? Di quelle tate che ti preparano la colazione e non ti mandano a quel paese perché hanno fretta di uscire al lavoro, che ti aiutano a fare i compiti, che ti preparano la…
Certo sotto-titolo e manifesto fanno un discorso diverso, da quello che il film rappresenta, anche se il sotto titolo bisognerebbe tradurlo per avere il vero significato della parola che è Tata; il manifesto poi si riferisce a delle scene ed in particolare ad una in cui la protagonista indossa la maschera e ne rimane scherzosamente impaurita davanti allo specchio. Il film si…
La Nana, cioè la tata, è una donna ormai sui quaranta che da vent’anni vive con la facoltosa famiglia Valdés a Santiago, bella casa con giardino e piscina, due bambini e due ragazzi che lei ha svezzato e cresciuto, dedicandosi alle faccende domestiche con fervore così totale da essere ormai sull’orlo della crisi psico-fisica.
Raquel si sente…
Con la leggerezza di chi osserva senza raccontare o giudicare, ecco un film piacevole e intelligente che sa trasmettere allo spettatore il senso, realistico, di una persona che si allontana dalla vita e si lascia trascinare in una lenta ma progressiva solitudine. Altalenante tra dramma e commedia, precario come la personalità della fantastica protagonista, il film parla della presa…
Nonostante la sfilza di premi in vari festival cinematografici (a cominciare dal Sundance e da quello di Torino), il film è una banalissima parabola cristologica sulla redenzione arrivata grazie a un caritatevole intervento dall'esterno. I tanti (troppi) delitti senza castigo commessi dalla protagonista vengono raccontati con un cinismo sterile incapace di mettere a fuoco il caleidoscopio…
Interessante, recitato alla perfezione dalla protagonista, un'anima imprigionata e immobilizzata nella propria misera umanità, nel bisogno d’amore che piano piano si traduce in brama cannibale. Lento,preciso nell’inseguire le bassezze quotidiane che caratterizzano ogni convivenza, il film può risultare noioso per il dilatarsi di certe sequenze, ma è…
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Commenti (5) vedi tutti
Nel Cile d’inizio millennio – da poco più d’un decennio tornato democratico – il regista Sebastián Silva racconta la durezza dei rapporti di classe in una storia familiare tra sfruttamento e paternalismo.
leggi la recensione completa di laulillaAl giorno d'oggi, la lotta di classe si è trasformata in una questione intestina tra chi fa di tutto per tenersi stretto il suo lavoro. Il film segue Raquel mentre questa cerca di rimanere padrona assoluta del suo campo d'azione. Perciò funzione meglio nella prima parte, quando la latente guerra di posizione da al tutto un fascino particolare.
commento di Peppe ComuneRaquel e la scoperta dell’amicizia e della solidarietà fra donne
leggi la recensione completa di yumeDavvero un piccolo grande film che racconta stati d'animo attraverso una cameriera in una famiglia benestante.Premi meritati,soprattutto alla interprete principale.Produzione cilena ed e' una cosa rara.
commento di ezioVoto al Film : 8
commento di ripley77