Regia di Otar Iosseliani vedi scheda film
"Sapovnela" è il secondo cortometraggio (dopo "Akvarel") di Otar Ioseliani. Il titolo significa letteralmente "fiore introvabile", ma, come dichiarato dalla voce off che accompagna a più riprese l'opera, il tema centrale si rifà ad un'antica leggenda che afferma come tra i fiori risieda la bellezza, la gioia e l'armonia di una Natura che per il regista georgiano è già Arte di per sè. Bisogna cogliere le sensazioni che questo spettacolo natural-artistico sprigiona. Uno spettacolo a rischio di "estinzione" per mano del progresso e quindi dell'uomo.
La musiche accompagnano le azioni e il montaggio sincopato si adegua al gioco mitico-mistico messo in scena da Ioseliani. Il ritmo si adagia su lente panoramiche contemplative per poi saltellare qua e là freneticamente tra movimenti a schiaffo e repentini (quanto fissi) quadri floreali. Il vecchio floricoltore curvo sui propri fiori viene definito un'artista. Egli, infatti, ricrea le proprie nature morte su carta e le proprie "nature vive" nel proprio cortile, proprio come quei primi uomini che hanno contemplato la bellezza artistica dei fiori (e della Natura) e che, comprendendola, hanno tentato di imitarla.
"Sapovnela" può, dunque, essere visto oltre che come un inno alla Natura che è già in sè Arte a tutto tondo, come una riflessione sulla sensibilità che certe menti "illuminate" (gli artisti appunto) riescono a cogliere e a (tentar di) rappresentare. Purtroppo i cingoli del progresso e della censura calpestano e distruggono questo gioioso e luminoso "prato fiorito"....e Ioseliani (per esperienza) lo sa benissimo!
Passato per Fuori Orario, fortunatamente è reperibile in rete
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