Regia di Rafal Wieczynski vedi scheda film
Adam Woronowicz interpreta un uomo da molti dimenticato Jerzi Popieluszko e gli somiglia. Il meritorio film è corale , si vive nella Polonia del regime comunista , ricostruisce in maniera condivisa e documentaria la tragica vicenda e anche l'abisso in cui finirono per vivere molti europei nel secolo scorso.
Nel corso del film si intravedono obbiettivamente le code nei negozi , il grigiore, la noia, la più o meno decente miseria soft per tutti (ci sono varie opinioni al proposito), si sente la cultura del sospetto con le sue inevitabili manipolazioni giudiziarie e propagandistiche.
Il prete, munito di fede sincera, ha però la fortuna di far parte di un gruppo , per quanto fosse indifeso e impaurito di fronte alla brutalità onnipresente appare come un martire vincitore.
Non mancano le immagini di Giovanni Paolo II.
Il suo tragico destino coinvolge lo spettatore, la "pellicola", lunga, si ferma ai giorni immediati e seguenti all'esecuzione sommaria, non illustra il processo ai responsabili e la frettolosa amnistia che ne seguì.
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