Regia di Enzo Monteleone vedi scheda film
Berlino, 1962. Due studenti italiani, nella parte libera della città, progettano un tunnel per permettere a un amico tedesco di fuggire dalla parte russa, circondata da alte mura.
Fiction televisiva in due puntate da circa cento minuti ciascuna - durata canonica per questo tipo di prodotti; a migliorare gli standard del lavoro intervengono però il discreto budget a disposizione (si tratta di una coproduzione fra Italia e Ungheria; per il Belpaese, sponda Mediaset) e il buon mestiere di un regista già autore di buonissime prove per il cinema (La vera vita di Antonio H.; Ormai è fatta!), ma da tempo costretto - presumibilmente per ragioni alimentari - a lavorare per il piccolo schermo. Il tunnel della libertà è tratto da una storia vera, con una sceneggiatura del regista e di Francesco Bruni tratta da un romanzo di Ellen Sesta; al di là della inevitabile dispersione della linea narrativa conseguente alla smodata lunghezza del film e delle lievissime imprecisioni storiche rilevate da Wikipedia, la cruda realtà dei fatti viene riportata senza venire nè mitigata, nè pateticizzata: tanto basti, di tanto ci si accontenti, quantomeno considerata la destinazione dell'opera. Fra gli interpreti: Kim Rossi Stuart, Paolo Briguglia, Antonia Liskova; Monteleone firmerà il suo successivo lavoro solamente tre anni dopo, ancora per la tv: Il capo dei capi (2007). 3,5/10.
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