Regia di Giulio Giuseppe Negri vedi scheda film
Giulio Giuseppe Negri - chiunque egli sia - ci tiene a sottolinearlo già dai titoli di testa: questa pellicola è tratta da un suo (omonimo) romanzo, che probabilmente però nessuno ricorda. Come d'altronde è difficile anche trovare una ragione per ricordare questo film, un'accozzaglia disastrata e disastrosa di luoghi comuni del poliziottesco e del noir, finalizzata allo spettacolo e all'intrattenimento senza passare per la logica. Nella sceneggiatura dello stesso Negri (che però si firma con lo pseudonimo Jerry Mason) infatti prevalgono gli inseguimenti, gli accoppiamenti (con tanto di scene di sesso abbastanza esplicite) e le sparatorie sanguinolente, anche quando tutto ciò non ha più di tanto a che fare con la trama - ammesso che una trama vera e propria nell'opera ci sia; Negri diresse tre film e questo è il secondo, subito dopo Quei paracul...pi di Jolando e Margherito: qui il titolo sarà già migliore del precedente, ma la sostanza non è certo eccelsa. Nel cast compaiono, loro malgrado, anche Beba Loncar e Gordon Mitchell; il resto degli interpreti sono del tutto anonimi (e giustamente) e la direzione è sguaiata e trasandata da definizione di 'trash involontario'. Del montaggio si occupa Luigi Batzella, già regista a sua volta catastrofico (Confessioni segrete di un convento di clausura, uscito quattro anni prima; ma soprattutto La bestia in calore, dell'anno successivo). Co-produzione italo-turca. Mezzo voto in più per la buona volontà. 1,5/10.
Turchia. Una banda di esperti e spietati rapinatori punta due preziosissime statue di Buddha; l'impresa sarà però realmente difficilissima.
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