Regia di Luca Miniero vedi scheda film
VOTO : 6+.
Alla fine non mi è dispiaciuta questa versione italiana di “Giù al nord” anche se i limiti sono piuttosto evidenti, ovvero riproporre una storia già vista (ovviamente per chi, come me, aveva visto il film francese poco tempo fa) adeguando solo scenari, usi e costumi alla nostra società in cui da sempre i contrasti tra nord e sud sono notevoli (ed in fondo questo da luogo a tante battute).
Alberto (Claudio Bisio) è un direttore delle poste che sogna, assieme all’apprensiva moglie Silvia (Angela Finocchiaro), di essere trasferito nella metropoli milanese, ma per ottenere questa promozione si finge invalido e per punizione viene invece spedito a Castallabbate vicino a Napoli.
L’inizio di questa avventura è traumatico e caratterizzato dai preconcetti, ma poi la vitalità dei suoi nuovi amici, Mattia (Alessandro Siani) su tutti, gli permettono di trasformare i suo pianti (come dice Mattia quando si va al sud per lavoro si piange due volte quando si arriva e quando si deve ripartire) in un ritrovato (dopo tanto tempo) buon umore.
Il problema rimane Silvia che crede il marito in mezzo ad una situazione pericolosissima, quando invece la realtà è ben diversa.
Film molto semplice, francamente qualcosa di più si poteva tranquillamente fare, ma soprattutto la prima metà abbondante presenta molte battute/situazioni molto divertenti, sfruttando i contrasti tra nord e sud, ma anche i caratteri dei suoi personaggi grazie ad una Finocchiaro esilarante ed a un Bisio che personalmente trovo quasi sempre assai gradevole.
Il problema principale, oltre al fatto che il film rimane la copia sputata di “Giù al nord” (ed anche per questo il successo incredibile che ha ottenuto non si capisce facilmente), è un finale decisamente affrettato, nel quale sembra quasi che una volta raggiunto il minutaggio necessario per garantire il numero giusto di visioni in sala, si siano serrati i battenti.
Così (ri)scoppia l’amore tra Mattia e Maria, lei aspetta già un bimbo, due anni volano in pochi istanti e col trasferimento al nord si pongono già le basi per il recente seguito.
Quindi direi che il film risulta disarticolato, scoppiettante, per quanto un po’ scontato (ma le situazioni sono popolari e facilmente apprezzabili su larga scala) nella prima fase, e troppo sbrigativo nella seconda, mentre la confezione non prevede grandi sforzi, ma è comunque leggermente superiore a quanto visto mediamente nelle più recenti commedie italiane.
Complessivamente sufficiente, ma qualche guizzo in più sarebbe stato gradito (anche per giustificare di più il remake).
VOTO : 6+.
Tiene un buon ritmo nella prima parte, cala vistosamente nella seconda e lascia la sensazione che qualcosa in più di suo avrebbe potuto mettercelo senza grandi patemi d'animo.
VOTO : 6,5.
Qui semplice e simpatico, va detto che lui mi garba quasi sempre.
VOTO : 6++.
Fresca e solare, ma personaggio lasciato un pò troppo al suo destino.
VOTO : 6,5.
Molto simpatica con i suoi tic da borghesotta milanese che vive immersa nei luoghi comuni.
VOTO : 6+.
Moderatamente simpatico, spalla di tutto rispetto.
VOTO : 6.
Abbastanza simpatico.
VOTO : 6++.
Abbastanza simpatico il suo personaggio nei (non tanti) momenti nei quali si trova in scena.
VOTO : 6.
Volto che ispira fiducia.
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