Regia di Roy Ward Baker vedi scheda film
De "Il marchio di Dracula", tra le ultime apparizioni del carismatico Christopher Lee nell'elegante ma spettrale mise del vampiro più celebre di sempre, rimane impressa l'immagine della strage in chiesa con vittime sparse dappertutto, e poco altro. Oramai il ciclo Hammer era agli sgoccioli, e pure la rivisitazione del personaggio di Stoker, proposto in troppi episodi, cominciava a presentare sia la svogliatezza dell'interprete principale,che qui nella prima parte compare pochissimo, ma quando successivamente prende più spazio è comunque recitativamente a lunghezze siderali dagli altri attori del cast sia l'esangue, per rimanere in tema, ispirazione degli sceneggiatori. Di nuovo c'è una maggiore truculenza( comunque non esagerata) visto che chi viene ucciso dai vampiri viene sfigurato , e qualche rapida concessione di nudi femminili, visto che siamo pur sempre post-rivoluzione sessuale. Il manifesto sembra una copertina dell'allora celeberrimo periodico orrorifico-porno "Oltretomba".
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