Regia di Chris Columbus vedi scheda film
Chi ha rubato i fulmini dal cassetto di Zeus? Che sia stato un ragazzino di nome Percy con il “vizio” di resistere sott’acqua per tutto il tempo che vuole? Solo che Percy, al momento, sembra non sapere il motivo di queste sue peculiari caratteristiche… Così come non sa come potrebbe difendersi dalle improvvise forze maligne che lo perseguitano facendo uso soltanto di una penna per scrivere! Nel frattempo viene scaraventato a sorpresa in un mondo antico e magico del quale non conosceva l’esistenza e ha il suo bel da fare con personaggi mitologici e con situazioni fantastiche.
La storia imbastita è abbastanza ordinaria: nulla di speciale sotto il sole degli Dei, insomma. Non manca niente a ricordarci che stiamo assistendo a un film frutto di fantasia: scarpe Converse dotate di ali, potenti scudi, dungeons, draghi sputafuoco e altre amenità. A volte sembra di guardare “Una notte al museo” con altri personaggi e protagonisti (e non è un complimento). Le creature fantastiche sono contaminate dal mondo attuale dell’american way of life: gli statunitensi confermano il loro gusto dozzinale nel mescolare con disinvoltura la storia e i miti religiosi ponendo quasi un veto che serve ad esaltare indiscriminatamente la loro (povera) cultura.
La regia di Columbus è apprezzabile: ormai è un mestierante che sa il fatto suo ed è puntuale nel dirigere gli attori e nel muovere la macchina da presa. Si fa prendere occasionalmente dalla tentazione di qualche convenzione (leggi ralenti) durante i combattimenti con la spada ma credo siano osservazioni di poco conto. Ci si diverte di più verso la fine, in occasione della visita agli Inferi, grazie a una serie di battute azzeccate. Ciononostante “Il ladro di fulmini” resta sempre e comunque un prodotto destinato ai bambini cresciuti solo un po’. In vista forse ci attendono altri 4 sequel dato che, come Harry Potter, anche Percy Jackson è tratto da una serie di libri, questa volta scritti dall’americano Rick Riordan.
I giovani semidei sono condannati a non poter mai vedere i loro nobili genitori: questa legge voluta dall’Olimpo mette ancora una volta in gioco il rapporto incompiuto genitore-figlio preferito in molte produzioni e racconti. Come novelli Harry Potter, questi giovani eroi del fantasy hanno per le mani superpoteri ma sono manchevoli di un background familiare “ordinario”. Che sia diventata una Condicio sine qua non? E pensare che i giovani avventurieri, nel loro vorticoso peregrinare, fanno una tappa anche a Las Vegas mentre, sotto il cartello col nome della città, una coppia di sposi si sta scattando le foto!
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