Regia di Anne Novion vedi scheda film
Ogni estate, per festeggiare il compleanno della figlia Jeanne, Albert la porta a visitare un paese europeo. Per il diciassettesimo anniversario, ha scelto una piccola isola svedese, dove spera ingenuamente di scoprire il tesoro perso secoli prima da un leggendario vichingo. Giunti sul posto, padre e figlia scoprono che, a causa di un malinteso, la casa affittata per il soggiorno è già occupata dalla sua proprietaria e da un’amica francese. I quattro personaggi decidono di adeguarsi alla nuova situazione, accettando una convivenza inaspettata di due settimane. Per tutti, sarà un’esperienza insolita e ricca di scoperte.
Ecco un film senza pretese, realizzato con sobrietà e buon gusto, tipico di una certa cinematografia francese degli ultimi decenni. Alle prese con il suo primo lungometraggio, la regista franco-svedese Anne Novion, racconta una vicenda piuttosto intimista, priva di grandi colpi di scena, ma piuttosto coinvolgente grazie alla qualità dei dialoghi, all’introspezione dei singoli personaggi e ad una recitazione di buon livello. Primeggia ovviamente la prestazione, come sempre impeccabile, di Jean-Pierre Darroussin. La figura del padre single confrontato alle traversie adolescenziali della figlia, goffo ma sincero, un po’ egocentrico ma premuroso, gli calza a pennello e l’autrice lo utilizza nel migliore dei modi. L’attore deve esserle apparso assai convincente, tanto da essere scelto come protagonista anche del suo secondo film, « Rendez-vous à Kiruna », in uscita alla fine del prossimo mese di gennaio nelle sale francesi.
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