Un giovane uomo orientale con un fazzoletto, ma a torso nudo, se ne sta in penombra all'interno di una stanza dalle mura disadorna. Tra luce e ombre, la scena si sposta vicino a un fiume, in un'area circondata da bassi pareti di roccia, dove l'uomo si allena con una spada fino a ritrovarsi di nuovo nella stanza iniziale.
Note
Per il suo sesto cortometraggio, Maya Deren si avvale della collaborazione di Chao Li Chi sia per la scrittura sia per l'interpretazione. Nato in Cina nel 1929, l'attore lavorerà molto in televisione dopo la prima metà degli anni '60 (nove stagioni anche in Falcon Crest) e come caratterista in molti cult come Grosso guaio a Chinatown e The Prestige.
Questo cortometraggio, dall'asciutta intensità scenica, propone il movimento come ritmo del pensiero, che la fisicità rende visibile attraverso gli spostamenti d'aria (la cintura svolazzante, i fendenti della spada) e le variazioni di luce (il gioco d'ombre sulle pareti). La telecamera rimane, perlopiù, ferma e distante, perché il soggetto della ripresa non è… leggi tutto
Ulteriore studio sul "rituale danzante del movimento" dopo "A Study in Choreography for Camera". Anche in questo caso la forma è il significato (parafrasando la stessa Deren) e l'enfasi dell'istante è cristallizzata dai "soliti" ralenti e dai fermo immagine in un continuum di spazio e tempo dettato dall'inquadratura e dal montaggio, anche se stavolta quest'ultimo ha minor impatto… leggi tutto
… “Mother I builded the wall”. Come rinascere ogni volta dal proprio lago di ceneri. Il senso del tornare indietro solo per rivivere tutto, e non sentire più quello che si provava. Sarebbe come tentare di vivere…
Ulteriore studio sul "rituale danzante del movimento" dopo "A Study in Choreography for Camera". Anche in questo caso la forma è il significato (parafrasando la stessa Deren) e l'enfasi dell'istante è cristallizzata dai "soliti" ralenti e dai fermo immagine in un continuum di spazio e tempo dettato dall'inquadratura e dal montaggio, anche se stavolta quest'ultimo ha minor impatto…
Questo cortometraggio, dall'asciutta intensità scenica, propone il movimento come ritmo del pensiero, che la fisicità rende visibile attraverso gli spostamenti d'aria (la cintura svolazzante, i fendenti della spada) e le variazioni di luce (il gioco d'ombre sulle pareti). La telecamera rimane, perlopiù, ferma e distante, perché il soggetto della ripresa non è…
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Commenti (1) vedi tutti
La Deren fu attratta dalle culture orientali: qui pare voler unire performing art, coreografia, meditazione ipnotica e riti di combattimento. 6
commento di kotrab