Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Nella Roma papale di inizio ‘800, il marchese Onofrio Del Grillo (Alberto Sordi) è un inguaribile burlone, che protetto “donabbondianamente” dai privilegi nobiliari, si avventura in scherzi che talvolta vanno ben oltre il consono. Col fedele Ricciotto (Giorgio Gobbi) a coprirne le scorribande, il marchese impersona il più impunito dei romani coevi: gentile solo per tornaconto, capace di adattarsi ad ogni situazione, burlone fino alla morte, impunito, birbaccione, puttaniere e molto di più. Perfino il Papa Pio VII (un perfetto Paolo Stoppa) arriva a minacciarlo di morte per le sue scorribande, in un finale che lascia un sorriso a mezza bocca (vista la vicenda del carbonaro Gasparino e la clemenza papale).
Mario Monicelli mette in scena uno dei suoi film più atipici: per quanto Del Grillo sia un ideale antenato della banda di “Amici miei”, il film ha un ambientazione tipica di Luigi Magni, puntando tutto sulla forza espressiva consolidata di Alberto Sordi, che interpreta uno dei suoi più tipici personaggi. Molte trovate divertenti, grande scurrilità (anche se irresistibilmente comica), alcune frasi da annali del cinema. Due ore e più di relax misto a divertimento anche per chi cerca la perfezione dai film (perfezione decisamente lontana visti e considerati i buchi di sceneggiatura e gli “orrori” di montaggio).
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