Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
"E'che io so'io,e voi nun sete un cazzo."In sintesi,la filosofia del marchese Onofrio Del Grillo è questa:da un lato la supponenza tipica della casta di appartenenza,dall'altra la consapevolezza un po'amara e cinicamente onesta che nella Roma papalina uno come lui puo'permettersi di tutto,tanto sara'sempre tutelato,a differenza dei popolani tra i quali al bizzarro personaggio ama mischiarsi.Ritratto sarcastico di un personaggio che fa dell'irrisione la propria ragione di vivere,"Il marchese del Grillo" è stato uno degli ultimi grandi successi di Alberto Sordi:dirige un Monicelli che allestisce con sontuosita' l'ambientazione,non perde occasione per qualche unghiata delle sue,e lascia buon gioco a figure secondarie ma che rimangono impresse come il Papa impersonato da Paolo Stoppa,e il prete brigante Flavio Bucci.Che impersoni il gaudente e marrano marchese o il rozzo carbonaro che in una parte del film verra'utilizzato come sosia del protagonista,Sordi fa un gran numero,con toni alternati,e una carica di umorismo maligno come di consueto nelle sue migliori interpretazioni.E peccato che una parte di critica lo consideri un lavoro di poco interesse,anche se è inconfutabile che sia stato un film pensato e realizzato soprattutto per far quattrini.In realta', è una satira dolente alla Magni con un'aggiunta di ilarita',che non gli guasta.
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