Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Il marchese Onofrio del Grillo è un noto rappresentante della nobiltà papalina romana dell’Ottocento. Per allietare le sue vuote giornate organizza scherzi da cui nessuno scampa, nemmeno il Papa. Quando Onofrio scova in una bettola un suo sosia lo coinvolgerà nello scherzo più drammatico che abbia mai architettato.
Riprendendo gli aspetti comici e goderecci di Amici miei, Mario Monicelli crea una storia in costume e la affida totalmente alla bravura di Alberto Sordi, in uno dei suoi ruoli più noti e forse anche l’ultimo degno di essere citato. Ad affiancarlo l’esperienza di Paolo Stoppa, che eccelle nel ruolo del Papa con cui Onofrio imbastisce un rapporto di odio e amore che sfocerà (quasi) in tragedia.
Nonostante lo svolgimento venga impostato sui toni della commedia, non manca (come sempre nei film di Monicelli) quella morale di fondo che sembra quasi giustificare i comportamenti fanciulleschi e strafottenti del marchese il cui unico scopo nella vita sembra essere quello di ridere, anche a discapito degli altri.
La necessità di manifestare felicità spesso forzandola se comparata alla vita vuota che il marchese svolge, diventa ben presto nota la natura che la rappresenta. Se eccedere in qualcosa maschera una mancanza, il modo in cui Onofrio cerca ad ogni costo di organizzare scherzi che divertono solo lui è il chiaro segno che sente il bisogno di celare la parte più angusta della sua esistenza.
Alberto Sordi incarna in modo perfetto quel misto di solitudine e rassegnazione, unita ad orgoglio incrollabile, che anima l’esistenza del Marchese del Grillo che pompa le sue nobili origini ormai in evidente decadenza.
Un film non bellissimo ma necessario. Un compito ben svolto da Mario Monicelli, esaltato dalle prestazioni di cui sopra, dalla buona fotografia di Sergio D’Offizi e dalle ottime musiche di Nicola Piovani. Un caposaldo della filmografia italiana assolutamente da recuperare.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta