Regia di Nahid Persson vedi scheda film
due donne su due pianeti che ma si avvicineranno. è vero che l'imperatrice ammette che il paese sotto lo shah suo marito ormai defunto non è stata proprio quella che si potrebbe definire una democrazia all'occidentale, ma è anche vero che non ne vuole sapere di abiurare ciò che è il suo passato. e come potrebbe essere altrimenti. come si può mai pensare di paragonare l'esilio dorato di una regina dalla propria seppur amatissima terra, con quella di un'oppositrice comunista che è si è dovuta esiliare per non perdere libertà e vita, e vivere da clandestina per anni? la regista si pone il dilemma di essere una documentarista totale. che scava nel recente passato del proprio tormentato paese cercando un mea culpa dalla regina e poi quasi mai ci riesce. viene "scoperta" in due occasioni dal segretario personale e mai esce allo scoperto se non verso la fine, quando le parla delle tribolazioni della sua famiglia, dalla morte del padre ai sacrifici della madre per sostenere la famiglia di dieci elementi. fino alla pena capitale inflitta ai fratelli proprio sotto il regime dello shah. ma la regina, che sembra afflitta, non trova altro da dirle che doveva scriverle per farle presente tutti i suoi problemi, proprio come fa ora che risponde alle mail come MINA che risponde ai problemi dei lettori dalle pagine di vanity fair. un film che soffre proprio come la propria regista di questa impossibilità di fondo di sondare l'anima di una donna che prima che essere una donna è una regina.
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