Regia di Lasse Hallström vedi scheda film
Amore + lacrime (tante) + 11 settembre + malattia + morte = Dear John.
Un po’ troppo, d’altronde mettere insieme Nicholas Sparks e Lasse Hallstrom poteva rivelarsi rischioso ed in effetti così è stato.
Intendiamoci il film è anche onesto, realizzato pur sempre sopra la media del genere “strappalacrime”, ma il troppo storpia, tanto più se sintetizzato in poco più di novanta minuti e con un’escalation finale sovraccaricata.
John (Channing Tatum) e Savannah (Amanda Seyfried) si conoscono al mare ed in pochi giorni s’innamorano intensamente, ma lei deve far ritorno in città e lui è un militare e deve partire in missione.
Promettono di aspettarsi per un anno, ma poi arriva l’11 settembre e lui sente il dovere di prolungare il suo servizio.
La lontananza si fa sentire, lei si rifà una nuova vita, mentre lui la sua la rischia sul serio.
Per uno sfortunato evento si rincontreranno.
La storia non mi è piaciuta molto, a parte il suo assiemare troppe cose, finendo col risultare un po’ troppo patetica, è troppo semplicistica (due settimane, per come sono raccontate, paiono poche per così tanti pensieri), caratterizzata da un’impennata nella seconda parte nella quale accade davvero di tutto, in rapida successione e senza lasciare abbastanza segni convincenti.
Certo, l’emozione in qualche caso coglie il bersaglio (anche perché ci si prova in tutti i modi possibili), per esempio mi è risultato impossibile sentirmi distante dagli ultimi momenti condivisi tra padre e figlio e comunque Lasse Hallstrom riesce a regalare alcune scene visivamente molto belle e complessivamente la sua regia è di gran lunga superiore a tanti emulatori del filone “sentimenti e lacrime”.
Il film non è poi aiutato da Channing Tatum (troppo poco emozionale), mentre va meglio Amanda Seyfried (anche se in un paio di scene è chiamata ad esagerare), più che altro i personaggi non convincono in maniera particolare.
Dunque “Dear John” è il classico prodotto medio (basso) che a Hollywood piace spesso e volentieri, molto semplice nel suo esporsi, ma anche un po’ troppo studiato a tavolino.
E nemmeno così bene.
Esagera con le lacrime, che diventano quasi gratuite nella lunga parte finale. Qualche buona sequenza gli permette di salvare in parte un'operazione in cui calca troppo la mano peraltro senza riuscire a enfatizzare in maniera convincente alcuni aspetti basilari.
Troppo rigido in un ruolo che già di suo lo è fin troppo.
Non male, a parte un paio di scene dove è chiamata a esagerare (l'esclamazione di stupore quando viene a sapere della morte del padre di john l'ho trovata quasi agghiacciante), per il resto è sufficientemente naturale.
Sprecatissimo, in un ruolo troppo complicato per un film che complicato non vuole, e non riesce, proprio ad essere.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta