Regia di Martin Campbell vedi scheda film
VOTO : 6.
Il ritorno al cinema di Mel Gibson, dopo qualche anno di allontanamento volontario, non rispetta le attese, offrendo un intrattenimento ordinario ed anche un po’ povero a voler essere sinceri fino in fondo.
Poi certo il tema del padre solo in cerca di giustizia per la morte della figlia andando contro i poteri forti è sempre un discorso che crea una buona predisposizione nello spettatore, ma qui il supporto rimane un po’ scarso ed il risultato stiracchiato.
Thomas Craven (Mel Gibson) è chiamato direttamente ad indagare su un caso che nessuno uomo vorrebbe mai affrontare ovvero quello riguardante la morte della figlia.
All’inizio pare che fosse lui la vittima designata ed il tutto frutto di un errore, ma ben presto, appena cominciano le sue indagini, scopre che dietro tutto si nascondono le stanze del potere coinvolte in affari sporchi nell’ambito dell’energia nucleare oggetto del lavoro specialistico della giovane donna.
Film un po’ scontato nella sua evoluzione, thriller con poca tensione, anche se un paio di scene scuotono dal torpore generalizzato (peccato che c’erano già nel trailer), mentre di azione non ve ne è molta ed è molto concentrata in pochi frangenti.
Il fulcro della storia, come detto all’inizio, è intrigante, poi però la costruzione pare un po’ lacunosa, con scarsa definizione di alcuni personaggi (vedi il caso di Ray Winstone), i dialoghi a volte sanno di sentenza (e la cosa non è affatto positiva), mentre l’intreccio non riesce mai a cambiare marcia e più di una situazione risulta poco credibile.
Poi se Mel Gibson ci mette carattere (ma in alcune circostanze vacilla pure lui), il resto del cast di supporto non offre certo aspetti positivi da menzionare, tutt’altro, mentre la confezione estetica è nella norma senza aspetti di riferimento per valore.
Giusto nel finale assistiamo ad un piccolo colpo d’alta (finalmente esce fuori un po’ di cattiveria e si rischia qualcosa), che salvicchia il film, giusto in corner.
Insomma si vede che qualcosa è andato storto, l’impalcatura scricchiola e una “generosa” sufficienza arriva solo in zona cesarini (e poi nonostante tutto, Mel Gibson mi sta simpatico).
Contraddittorio.
VOTO : 6. Non riesce ad essere concreto e preciso. Regia sfilacciata per larghi tratti, meglio nel finale.
VOTO : 6++. Non sempre molto credibile anche se spesso la colpa di questo è da ricercare altrove (vedi sceneggiatura). Per il resto il carattere non gli manca, ma la rabbia poteva essere decisamente più cruenta (ma anche qui non è certo il responsabile principale). Francamente, dopo tanto tempo di assenza, poteva scegliersi un ruolo migliore.
VOTO : 6. Personaggio criptico, ma anche poco affascinante. Non del tutto convincente.
VOTO : 5,5. Cattivo poco convincente.
VOTO : 6. Il tempo a sua disposizione è poco, ma abbastanza per meritare un voto sufficiente.
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