Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Ozpetek è un regista interessante che riesce quasi sempre a coniugare riflessione ad umorismo.Infatti in questo film i due lati della stessa medaglia invero,s'incrociano, si accavallano e si fondono per creare una deliziosa commedia agro-dolce. Il tema della omosessualità è per ovvie ragioni molto caro al regista, che lo affronta con tratti talora drammatici, a volte ironici. La storia ben raccontata è quella di una famiglia di Lecce,in cui il padre-padrone, titolare di un grosso pastificio industriale , vorrebbe che i figli seguissero le sue orme. Quando uno dei due, entrambi gay, fa outing scoppia il putiferio.Tra situazioni grottesche e episodi rocamboleschi, tra litigi, discussioni e strepiti,la famiglia alla fine si ricompatterà in barba a tutti i preconcetti espressi fino a quel momento.Sotto accusa non c'è solo il comportamento del Papà, maschilista convinto,con tanto di amante sempre vicino,ma la mentalità di un intero paese, inteso come Italia , che al di la delle aspirazioni di crescere e delle velleità di diventare evoluto e progressista, mostra netti i segni di un'arretratezza culturale e sociale, arrivando a colpevolizzare e irridere, chi esprime una sessualità fuori dai canoni predefiniti, non riuscendo ancora ad affrancarsi da arcaici pregiudizi..Alcune sequenze sono da antologia, come il balletto dei "femminielli" a mare o l'incontro/scontro tra la mamma, una Lunetta Savino strepitosa e la pettegola del paese e la finta risata, che a un certo punto si trasfigura in una smorfia di dolore e pianto,allorquando Un Ennio Fantaschini che giganteggia nel ruolo del genitore all'antica,al tavolo del bar, si rende conto guardandosi intorno che tutti "sanno".
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta