Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Ozpetek è uno di quei registi di cui vado a vedere un film a prescindere. Come per Scorsese, e non ditemi che il paragone è esagerato perché quando c’è di mezzo Ferzan l’esagerazione è d’obbligo. Con una punta di dispiacere non ho avuto l’occasione di vedere questo film al cinema, ecco perché non ho avuto la minima esitazione nel guardarlo, quando ho saputo del passaggio dello stesso in televisione. Lecito è il paragone con le altre pellicole del regista che difficilmente eludono il mio piacere nel vederle ma anche se in questo lavoro cinematografico ritroviamo la calda fotografia che ci avvolgeva in “La finestra di fronte”, facendoci sentire dentro di noi la realtà vissuta di Tommaso e Antonio, grazie anche al bravissimo Riccardo Scamarcio che rende il personaggio al meglio (più di quanto Alessandro Preziosi renda il suo), non sono riuscita a ritrovare operò quella complicità di sguardi compassionevolmente amichevoli che si scambiano i protagonisti in “Saturno contro”, ad oggi il mio film preferito del regista, ne quella sensazione di “grande famiglia” che mi è tanto piaciuto provare in tutti gli alti film di Ferzan, sensazione che mi ha sempre spinto a guardare i suoi film, e che qui non ho ritrovato affatto ed è proprio quello che manca a questo film per renderlo intenso come i predecessori. Quando finisce ci resta poco se non la bravura di Lunetta Savino (la più brava di tutta la combriccola) e il sorriso dolce e caldo che il buon Fantastichini si scambia con i figli, così “diversi” eppure così “uguali” a lui.
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