Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Ennesima commedia corale di Ozpetek che ormai, per mantenere vivo il successo conquistato con i film precedenti, sembra cedere a uno stile e ad una modalità di rappresentazione un pò troppo commerciale, priva di una ricerca personale, che si era avvertita positivamente soprattutto ne La finestra di fronte. Qui abbiamo a che fare con una commedia più leggera sulle tematiche ricorrenti del regista, di per sè gradevole, divertente e ben recitata, ma il ricorso ai luoghi comuni appare francamente un pò eccessivo, dai pianti disperati di Fantastichini ferito nel suo orgoglio di padre all'entrata in scena del trio di amici gay capitanati da Daniele Pecci. Non tutti i risvolti della trama sono approfonditi a dovere e i flashback riguardanti il passato del personaggio di Ilaria Occhini restano piuttosto sfuggenti e misteriosi; resta un'ottima ambientazione pugliese, una confezione ineccepibile e alcune riuscite caratterizzazioni, fra cui quella di un Riccardo Scamarcio assai misurato e credibile, ben affiancato soprattutto da Alessandro Preziosi e dall'anziana Occhini. Il finale con la citazione di Otto e mezzo non sarà molto originale, ma è comunque appropriato e ben realizzato tecnicamente con un unico piano-sequenza.
voto 7/10
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