Regia di Ferzan Özpetek vedi scheda film
Dopo qualche anno di "esilio" a Roma, Tommaso (Scamarcio) torna a Lecce per affiancare il fratello Antonio (Preziosi) nella gestione del pastificio di famiglia. Ma le sue ambizioni sono altre (vorrebbe fare lo scrittore) e in più è deciso a rivelare a tutti i familiari la sua omosessualità. Ma il fratello lo batterà sul tempo, con inevitabili tragedie in casa.
Abbandonato finalmente il tono magniloquente e inopinatamente ambizioso dei suoi film precedenti, Ozpetek - che ha scritto il copione con Ivan Cotroineo - ripropone per l'ennesima volta il tema dell'omosessualità. Gli ingredienti sono quelli di tutti i film precedenti: grandi tavolate, casting pensato in funzione del botteghino, dialoghi da salotto della De Filippi. Stavolta però il registro da commedia giova al regista di origini turche, che in qualche occasione riesce persino a strappare una risata. Peccato che la figura del padre imprenditore e codino sia del tutto implausibile dal punto di vista sociologico e che ai gay venga reso un pessimo servizio, giacché nel film questi ultimi vengono rappresentati come delle checche così tanto effeminate da far sembrare Platinette e Cristiano Malgioglio dei veri machi al confronto.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta