Regia di Valerio Mieli vedi scheda film
Ero in cerca di emozioni e di interrogativi e per curiosità ho scelto di vedere questo film. Mi ha emozionato e soprattutto mi ha fatto riflettere sulle relazioni, sulle difficoltà della comunicazione tra individui, sulle scelte che si sbagliano e sulla difficoltà che si trova a crescere e non solo da giovani, ma anche da adulti e forse, ma questo non lo dice il film, soprattutto da vecchi. Perché per crescere non è mai troppo tardi. Mi è dispiaciuto vedere che eravamo solo in quattro nella sala a vedere questo film. Merita di essere visto, se non altro per la bravura degli attori che regalano alla storia una stupenda interpretazione. All'uscita del film gli avrei dato 3, ma poi ho riflettuto su ciò che avevo visto e che lentamente si insediava in me. Le mezze parole, la comunicazione che arriva solo in un ballo, dove è lasciato ai gesti il compito dell'esternazione dei sentimenti. E poi c'è l'orgoglio che attraversa tutto il film e che forse in amore andrebbe totalmente abbandonato. E un finale che ricorda quello di "scene da un matrimonio", dove ci si ritrova, ma questa volta per sempre.
A distanza di giorni il finale mi fa riflettere anche su un altro aspetto della vita. Infatti propone una situazione che a 20 anni i due protagonisti non sanno affrontare, mentre a 30 anni una situazione molto simile viene vissuta in maniera completamente diversa. E' un po' come quando si pensa agli amori giovanili e si dice: chissà a riviverli oggi, alla luce di quello che la vita e l'esperienza ci ha insegnato, come tutto sarebbe diverso. Beh, forse è un pensiero da nostalgici, ma questa è una delle mie inclinazioni, forse perché mi piace il sorriso sarcastico che mi appare sulle labbra subito dopo che ci ho pensato! E del resto, la storia non si fa coi se e coi ma, perché i se e i ma portano con sé la ragione e, concludo, citando Tolstoj (che vista la slavistica ci sta pure bene): "Se si ammette che la vita umana possa venir guidata dalla ragione, con ciò stesso si esclude che la vita sia possibile".
Bellissima! Capossela in un cammeo che suona il piano e interpreta Parla piano racconta con le sue parole e la sua musica l'essenza della storia che è poi una storia qualsiasi, di chiunque, ma che è sempre difficile avere il coraggio di raccontare e analizzare. Moskavalza si adatta invece perfettamente alla situazione che vive il protagonista quando ormai sente che tutto è perduto.
Sorprendente! Mi ha colpito, nel terzo film in cui la vedo, per la sua grande espressività, il suo sapersi calare nei ruoli con i gesti, con gli sguardi e le emozioni.
Mi ha fatto immedesimare nel suo personaggio quindi mi è piaciuto davvero molto e l'ho sentito molto vicino al mio modo di essere. Ha saputo ricreare un personaggio a tutto tondo, complesso e carico di riflessioni.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta