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Il segreto dei suoi occhi

Regia di Juan Josè Campanella vedi scheda film

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La recensione su Il segreto dei suoi occhi

di zombi
10 stelle

non so le altre candidature, ma questo oscar straniero è proprio meritato. come la grande madre russia non considerava possibile che tra i suoi figli potessero esistere dei veri e propri orchi delle favole(e ha permesso a chikatilo e altri di falciare tante vite innocenti), anche in argentina la soppressione organizzata di oppositori al regime(o altrimenti chiamati sovversivi) ha permesso che uno stupratore omicida potesse essere eletto a "poliziotto". servizi neanche tanto segreti che erano autorizzati a prelevare chiunque in ogni momento e semplicemente farlo sparire. campanella secondo me è stato abilissimo nel fondere un'indagine poliziesca e una grande e lunga storia d'amore incorniciate dalla plumbea dittatura. anche se l'oppressione tirannica dei generali(credo) non era la protagonista, la si sentiva onnipresente come la musica che percorreva tutto quel meraviglioso film che è "chiedo parola". qualcosa che senti ma che non sai spiegare fino a quando di tanto in tanto non si palesa nelle fetide facce ghignanti dei piccoli burocrati del male come il commissario Romano o il ratto di fogna assurto a poliziotto, gomez. e mi è anche piaciuto moltissimo come il regista, con gli sceneggiatori naturalmente, ha reso possibile il lento sviluppo fino al finale. una persona un pò più scaltra di me aveva già scoperto tutto, ma non era di certo una pecca. anzi, è un plusvalore. cominciare a capire cosa è realmente successo, permette di capire ancora meglio come una dittatura può ridurre una persona normale. a livello scientifico, a distanza di tempo, come poteva essere lo sviluppo mentale di una persona rapportata ad un evento distorto e mostruoso della società. perchè un cancro può essere giusto. una malattia degenerativa può essere giusta. un infarto certo! un terremoto, uno tsunami, tempeste di varia intensità e gravità. ma una dittatura è una distorsione mentale prettamente umana alla quale una persona normale non potrà mai abituarsi. ed è forse in una situazione disumana come una dittatura, che il termine "normale" può veramente assurgere a positività definitiva. niente di tutto quello che si faceva prima potrà essere certo, nemmeno la morte. con tutto quello che si sa oggi e che si sapeva ai tempi, prima di morire si veniva sadicamente fatti passare per un inferno di torture e annullamento della dignità che la morte poteva essere solo l'inizio di una fine indegna. plauso agli attori tutti che si sono calati anima e corpo per ricordare una delle tante pagine nere dell'umana esistenza. 

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