Regia di Milan Konjevic, Milan Todorovic vedi scheda film
Interessante horror serbo, inedito in Italia, che punta ad intrattenere lo spettatore/la spettatrice, riuscendoci.
All'inizio, forse, impiega un po' di tempo per ingranare e catturare davvero l'attenzione, ma, una volta raggiunto questo primo obiettivo, la pellicola si fa sempre più coinvolgente fino a giungere ad un finale spettacolare e piacevolmente adrenalinico.
Il film omaggia continuamente gli zombie-movie romeriani, "Dawn of the Dead" in particolare, non solo per la presenza del mitico Ken Foree (che compare anche come produttore associato o qualcosa di simile) ma anche per il personaggio del soldato Savini, le citazioni al supermercato (indicato come opzione di fuga da un personaggio, idea nettamente rifiutata dal resto del gruppo) etc. Inoltre, nonostante la sostanziale leggerezza dell'operazione, non manca una critica, velata al punto giusto, contro le manovre di insabbiamento operate dalle multinazionali (con riferimento a Chernobyl).
La regia, nonostante un sottile (ab)uso di riprese traballanti, è piuttosto buona, e propone anche soluzioni alquanto significative, come il monologo, verso il finale, in cui Ken Foree, parlando ai suoi compagni e alle sue compagne, guarda dritto in camera (rivolgendo così il discorso a tutto il pubblico).
Positivo anche il cast, pur non spiccando per eccellenza, come anche i personaggi, non originali ma tuttavia intriganti; la sceneggiatura, se da un lato suscita frequentemente un senso di deja-vu, dall'altro ha il grandissimo merito di non cercare di dare troppe spiegazioni (se non strettamente necessarie), evitando così di complicare inutilmente l'intreccio narrativo: degna di lode la scelta di lasciare avvolta nel mistero la figura del prigioniero-eroe.
Per il resto, la pellicola presenta una colonna sonora efficace, trucchi ed effetti speciali davvero ragguardevoli e una fotografia interessante: soprattutto, si vede che il film è stato realizzato con grande Passione, e anche solo per questo meriterebbe di essere visto (oltre ad avere, forse, una mezza stelletta in più del suo effettivo valore).
Consigliato. Voto: 7.
Un Mito, come sempre, ma non per questo oscura il resto del cast (e ciò è meritevole di lode).
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