Regia di Nathan Juran vedi scheda film
Visto per la prima volta, mi è parso trattarsi di un film molto mediocre. E' solo parzialmente giusta l'osservazione della scheda di film Tv "Fantascienza d'antan che piace sempre agli appassionati": toglierei il "sempre", non bastano un insettone pur ben designato, un professore che ipotizza sulla natura del "mostro", la voce familiare fuori campo che ci introduce nel mistero che poi viene a mancare.
La mantide non si vede che dopo un certo periodo di tempo, ma il punto culminante, privato della necessaria preparazione, fa clamorosamente cilecca; già il fatto che la pellicola la nomini a cominciare dal titolo rende superflua, e gli conferisce un taglio semidocumentaristico, tutta l'indagine per scoprire quale essere vivente possa aver causati quei danni negli avamposti sperduti del Polo Nord. In più, si aggiunga una "storia d'amore obbligata" (Leonard Maltin) fra due attori che non si capisce come possa accadere, nè perchè il professore interpretato dal più bello e interessante William Hopper (che vestirà i panni di Paul Drake nel glorioso Perry Mason al fianco di Raymond Burr e Barbara Hale, neanche citato nella scheda) sembri così disinteressato alla ragazza che cura la rivista scientifica, al punto da accettare con noncuranza che si metta con un altro, facendo cadere il mio interesse per la love story sotto zero.
Il finale, poi, sembra ricalcato dal ben migliore Assalto alla Terra (Them!, 1954) di Gordon Douglas. Peccato, erano anni che aspettavo di vedere alcuni titoli, evidentemente caricandoli di aspettative e conferendogli, fantasticando nella mia mente, l'aura di film mitici come Tarantola (Tarantula, 1955) o Il mostro della laguna nera (Creature from the Black Lagoon, 1954) entrambi opere di Jack Arnold, a mio avviso - per numero di film e per qualità degli stessi - il massimo regista del genere.
Non riesco a credere che possano avermi deluso, forse avrei fatto meglio a vederli quando era l'epoca...
E' altrettanto vero che distinguere tra l'accadimento film e il mio stato mentale sia una cosa stupida, e una volta di più mi chiedo perchè stia a dare un'opinione su un film invece che sul mio stato. Ho sempre usati i film come stratagemmi per creare in me un certo stato di "sentire", alle volte non riuscendo più a distinguere i confini con la passione per i film (esisterà in me questa passione?).
Ecco, con questo film non sono riuscito a creare niente se non a dare un giudizio, pur specificando che non abbia alcun senso darne, dati i miei presupposti. L'atmosfera - l'aspetto più importante - manca nel film, o piuttosto non mi sono sintonizzato con la sua "giusta" lunghezza d'onda a causa, che so, di una digestione faticosa?
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