Regia di George A. Romero vedi scheda film
la gente va allo sbando in condizioni normali, figuriamoci se non sbarella quando ormai sono più i morti che camminano dei vivi. su di un'isola al largo del delaware, ci sono due famiglie che da tempo vivono e fanno il cattivo e il bello tempo. naturalmente due fazioni e due modi di pensare. che è linfa vitale per l'evoluzione della specie. ma qui oltre all'evoluzione, la specie bisogna conservarla. e quindi c'è la fazione che pensa che i morti è giusto che si diano pace,e chi invece crede che debbano continuare a vagare tra di noi. il lato più retrogado e chiuso degli stati uniti d'america, fa si che che qualsiasi cosa che non appartiene non solo alla stessa razza, ma addirittura alla stessa famiglia venga falcidiato. e quindi con qualsiasi senso logico andato completamente a ramengo, si ammazzano i vivi che tentano una via di salvezza e si conservano i morti. romero tenta di portare avanti la sua personale saga dei walking dead, ma in questo caso senza particolare estro o "mordente". il film è troppo verboso e con un senso di banale retorica a volte. anche la resa dei conti finale, ha un senso di stantio deja-vu, con il consueto smembramento del malcapitato di turno. va bene lo humour ma addirittura quasi la comica(in ZOMBI già l'aveva proposta ma con ben altro risultato). di capitolo in capitolo i nostri deambulanti imparano cose nuove, come guidare una macchina, cavalcare un cavallo e perchè no, cibarsi di altro che non di essere umani viventi. anche questa volta i nostri eroi sopravvissuti, si allontanano dal luogo in cui avevano tentato di insidiarsi, lasciandosi alle spalle due cadaveri che continueranno a rivaleggiare e a sfidarsi a duello con pistole senza munizioni.
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