Regia di Vincenzo Natali vedi scheda film
In tempi di genetica aberrata,di animali (e bancomat) clonati , non poteva mancare il nuovo Frankenstein. Però si chiama Splice (tecnica di ibridazione genetica di più specie) e non ha le cicatrici come quello originale. E' femmina, calva ha una coda cotundente e appiombi messi al contrario ,un pò come quelli di Varenne.
Il nuovo film di Vincenzo Natali, progetto tenuto anni e anni nel cassetto ha l'aspetto un pò stantio del modernariato d'annata.
Ci sono gli scienziati che fanno quello che non dovrebbero, c'è l'industria farmaceutica che se ne sbatte della ricerca e vuole solo soldi, ci sono un paio di mostri carnei chiamati Ginger e Fred, figli di Cronenberg e nipotini dell'Alien(o) di Giger che invece di rappresentare la nuova frontiera della genetica si ammazzano l'un con l'altro alla loro presentazione facendo fare una bella figura da cioccolatai ai loro creatori.
Ma non basta : Elsa e Clive, i due scienziati protagonisti creano con genoma anche umano Dren, essere anfibio con spiccate caratteristiche umane.
Il problema è che cresce troppo velocemente e a un certo punto le spuntano anche le ali come se avesse bevuto una Red Bull.
E ne succedono tante altre.
Splice è un pastrocchio forte di una discreta intelaiatura visiva ma assolutamente deficitario sotto il profilo della sostanza.
Natali lavora bene sugli ambienti rendendoli claustrofobici ma mette troppa carne al fuoco con temi etici troppo alti per un semplice film di fantascienza, domande senza risposta sul bisogno di maternità e il solito sempiterno messaggino annesso che alla Natura deve essere lasciato sempre fare il suo corso, senza interferenze altrimenti succedono guai.
Quello che dovrebbe essere l'itinerario di formazione di Dren, ibrido con troppa anima al servizio del semplice istinto ormonale, si trasforma in realtà in una discesa agli inferi e in una lotta alle gerarchie precostituite in cui Dren cerca prima di accoppiarsi col maschio alfa e poi di sostituirlo direttamente.
Un vero peccato che le tematiche più stimolanti siano banalizzate nel nome della semplificazione, il mistero racchiuso dentro Dren non solletica più di tanto.
Alcune cadute di tono hanno quasi del clamoroso: la scena di ballo tra Dren e Clive, la loro scena di sesso e anche quella tra Clive ed Elsa hot come un distributore automatico di grattachecca.
Per non parlare poi del finale ai limiti del ridicolo involontario.
Un vero peccato,poteva venir fuori un piccolo cult nel solco di Cronenberg e invece....
un'occasione sprecata
altro capitolo misterioso della sua carriera
insomma
funziona discretamente
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta