Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film
Vera goduria per gli occhi; premio oscar per i costumi, ma il premio non è di per sé sufficiente/significativo: una sontuosità estetica che va forse oltre le sue stesse intenzioni e che seppellisce le eventuali intenzioni politico/storiografiche non solo tramite la bellezza delle inquadrature, ma soprattutto in quella storia d’amore tra due giovani ragazzi, semplice e spontanea, che infilza e penetra, uccidendoli, i giochi di palazzo e di potere, legata a doppio filo ma al tempo stesso indipendente da quei giochi (pur molto efficacemente raccontati), nocciolo di una narrazione che, se fosse stata vista solo dal punto di vista della Storia, sarebbe stata forse anche un po’ noiosa.
Bravissimo il regista: non aver tagliato, per esempio, la scena con lo scivolone sull’erba del Principe neo sposo durante la breve vacanza in Scozia dei due regnanti (palesemente involontario tipo quello di Gassman Senior de “I Soliti Ignoti”) ne rivela l’intelligenza emotiva, prima ancora di quella artistica.
Un vero film d’amore, dolcissimo come il viso (e il naso) di Emily Blunt e il muso (e il naso) di Dash, il King Cavalier di corte.
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