Sono passati dieci anni dalla morte di Jean de Florette. Ugolin si è arricchito con il commercio dei garofani e dichiara il suo amore a Manon, che lo respinge. Per vendicare il padre, la ragazza tappa la sorgente che alimenta il villaggio e accusa pubblicamente Papet e Ugolin dell'omicidio di Jean. Disperato, Ugolin si impicca. Quando Papet verrà a sapere che in realtà Jean de Florette era suo figlio, il colpo per lui sarà durissimo: si lascerà morire, lasciando tutto il suo patrimonio a Manon, sua nipote e unica erede. Dal drammatico realismo che caratterizzava la prima parte (Jean de Florette), Berry passa a un registro diverso, quasi favolistico, perdendosi per strada gran parte della carica emotiva. Da sottolineare comunque l'ottima prova d'attore del bravo Daniel Auteuil (Ugolin).
Quando l'ho visto mi sono innamorato della storia, la storia di una vita sbagliata la cui dolorosa verità viene a galla alla fine. Grandi Yves Montand e Auteuil. Per me è sfiora il capolavoro
I due film, di cui il secondo è la continuazione del primo, hanno il fascino dei romanzi d'appendice, ma fatti con buon mestiere e recitati molto bene. La vicenda è degna di una telenovela o di un melodramma: il ricco Papette (Montand), tornato dalla guerra in Africa, non si è mai sposato e dedica affetto e speranze di successione al nipote Ugolin (Auteuil), strano e succube… leggi tutto
Premetto che non ho visto ancora la prima parte, ma più che favolistico lo definirei bucolico, almeno nella prima parte (l'ambientazione bucolica, dalla pastorella che danza alle sorgenti). L'elemento favolistico forse è più nella scoperta fortuita dovuta alla capretta smarrita. Il paese direi che è molto realistico, e anche duro nelle sue ipocrisie e nel guardare al proprio orticello (anche… leggi tutto
I due film, di cui il secondo è la continuazione del primo, hanno il fascino dei romanzi d'appendice, ma fatti con buon mestiere e recitati molto bene. La vicenda è degna di una telenovela o di un melodramma: il ricco Papette (Montand), tornato dalla guerra in Africa, non si è mai sposato e dedica affetto e speranze di successione al nipote Ugolin (Auteuil), strano e succube…
"È quasi impossibile trovare copie nitide di VIAGGIO A TOKYO, TARDA PRIMAVERA e IL GUSTO DEL SAKÈ. Ma la colpa è delle vostre lacrime." ~ Aki Kaurismaki
"La vita è come la scala di un…
Premetto che non ho visto ancora la prima parte, ma più che favolistico lo definirei bucolico, almeno nella prima parte (l'ambientazione bucolica, dalla pastorella che danza alle sorgenti). L'elemento favolistico forse è più nella scoperta fortuita dovuta alla capretta smarrita. Il paese direi che è molto realistico, e anche duro nelle sue ipocrisie e nel guardare al proprio orticello (anche…
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Quando l'ho visto mi sono innamorato della storia, la storia di una vita sbagliata la cui dolorosa verità viene a galla alla fine. Grandi Yves Montand e Auteuil. Per me è sfiora il capolavoro
commento di the smiths