Regia di Maya Deren vedi scheda film
Scritta un bel po' di tempo fa.
Capolavoro del surrealismo. Ho preferito il cane andaluso di Bunuel(più simbolico, nonostante in questo corto vi siano più rimandi che si ripetono), ma questo è un autentico capolavoro del cinema di quegli anni. I simbolismi sono di natura difficile da spiegare, ma in molti ritengono che la trama sia intorno ad un suicidio(e in questo potrebbe avere influenzato moltissimo Lynch).
Il ripetersi di quelle visioni molto personalmente l'ho interpretato alla maniera bunueliana: l'irraggiungibilità dell'oggetto del piacere. L'oggetto del piacere non ha un proprio volto, ma è piuttosto una soddisfazione narcisistica, una masturbazione: infatti a mio avviso l'uomo che ha uno specchio al posto del volto potrebbe significare che l'oggetto del nostro desiderio è tutto ciò in cui ci si rispecchia. E la scena del coltello - anche se non l'ho molto ben presente, dato che ho visto il film molto tempo fa - potrebbe signficare che l'eliminazione dell'oggetto del desiderio è tutto ciò che resta quando esso è irraggiungibile. E se l'oggetto del desiderio è ciò in cui ci si rispecchia, ecco allora che potrebbe trattarsi di un suicidio. O forse non si tratta di un vero suicidio come in molti hanno pensato, ma solo di un suicidio parziale.
Infatti, il fatto che l'amante(?)arrivi per trovare il cadavere della donna potrebbe alludere al disvelamento dell'essenza del piacere, conseguente l'eliminazione parziale del desiderio - di sé stessi - . O forse si tratta di un sucidio. O, più probabilmente, come tutte le opere surrealiste si tratta di un'opera estetica, non da interpretare univocamente, che solo fa leva sull'inconscio dello spettatore. E da amante del cinema dell'inconscio, non posso non amare questo piccolo grande film. Esso è una pura opera d'arte, a prescindere dal significato che possa avere o dai messaggi che l'autrice voleva esprimere, o, detto meglio, aveva in mente durante la realizzazione.
Per quanto riguarda il paragone con il(molto)precedente "Un chien andalou" di Bunuel(1929), nonostante ci stiamo basando ugualmente su quella che è l'interpretazione più comunemente diffusa del corto bunueliano(e Luis Bunuel stesso era contrario all'interpretazione dei suoi film, come anche Kubrick o Lynch), posso dire che quest'ultimo era - almeno all'apparenza - molto più "forte" perché mostrava quelle che poi saranno le tematiche che Bunuel in seguito svilupperà, di chiare tendenze antiborghesi ed anticlericali e di quanto le istituzioni neghino l'Eros, schiacciato dalle convenzioni sociali.
Il film della Deren inolte presenta un filo conduttore molto più stabile, caratterizzato dalla ripetizione di un avvenimento: la donna che vede un uomo, lo insegue, ma non lo raggiunge. Forse qui si potrebbe intravedere anche la lotta femminista: la donna è in costante competizione con l'uomo per ottenere i suoi stessi diritti(ricordiamoci che siamo nel '43!), ma, dinanzi al fallimento, non trova altra scelta che eliminarsi. Sarebbe un messaggio molto pessimista se così fosse...
Ad ogni modo quella scena ripetuta più volte rende il film non più comprensibile del cane andaluso, ma certo più semplice da seguire: ricordiamoci poi che il cane andaluso è molto più visionario ed ha alcune scene dall'impatto emotivo molto forte sullo spettatore.
Inoltre quella scena ripetuta mi ricorda molto una de "Il fascino discreto della borghesia", dove la classe borghese(interpretata da sei attori)è vista camminare lungo una strada: anche questa scena si ripete più volte nel corso del film ed è stata oggetto di svariate analisi critiche, quando Bunuel - alla faccia di tutti - disse di non avere in mente alcun significato preciso!
Che si sia ispirato a "Meshes of the afternoon" per questa scena? Io sinceramente non credo, comunque.
Forse le ripetizioni sono una sorta d'ossessione surrealista, come si può vedere talvolta anche in film di surrealisti meno noti, come nella versione svankmajeriana di "Alice".
Quel che mi sembra evidente è che Lynch ne abbia tratto ispirazione per qualcuno dei suoi film, specialmente per Mulholland Drive.
Insomma, sia "Un chien andalou" che il meno famoso "Meshes of the afternoon" rappresentano dei capolavori assoluti del cinema surrealista e, anche se in modi differenti, suscitano entrambi delle emozioni forti nello spettatore, come dopo ci riuscirà soltanto Lynch.
Se amate questo genere di film non potete permettervi di perdere questo film, altrimenti fatene a meno, soprattutto se non amate i film apparentemente incoerenti e senza un esplicito messaggio o una trama lineare, beh, evitatelo. E' pura Arte, ma non è arte spensierata o semplice da accettare. Solo per pochi.
Volendo sarebbero 4,5 stelle.
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