Regia di Maya Deren vedi scheda film
Ho appena finito di guardarmi i cortometraggi di Maya Deren di cui hanno già scritto in modo esauriente Carlos, Kotrab e OGM (una regista che, lo confesso, non conoscevo affatto). Sono senz’altro tutti molto interessanti. Ma questo Meshes è il più complesso e convincente. La molteplicità dei simboli, gli sdoppiamenti, gli specchi, le ombre, ogni elemento è costruito secondo uno schema onirico e misterioso. L’enigmatica figura in nero (la morte?) e i mille dettagli e indizi che costellano il percorso della bellissima protagonista (la regista stessa) hanno una loro coerenza interna e conducono il filo sottilmente angosciante della narrazione a una conclusione compiuta: sicuramente l’ipotesi del “suicidio rituale” è a mio parere più plausibile rispetto a quella dell’allegoria femminista. A proposito della Deren si è parlato giustamente di influssi di impronta surrealista, soprattutto per l’”automatismo psichico” nell’uso delle immagini che riproducono il libero fluire della coscienza, ma la cosa più sorprendente è la modernità di una pellicola (pur breve) che racchiude in sé suggestioni molto vicine all’immaginario onirico di registi contemporanei come David Lynch (conoscitore e sicuramente debitore nei confronti della regista americana). Allego i link in cui si può vedere il cortometraggio (ne vale la pena) ---
http://www.youtube.com/watch?v=YPi9i3gfSAM ----
http://www.youtube.com/watch?v=wiNyxt71RZs&feature=related
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