Regia di Maya Deren vedi scheda film
"Meshes of the Afternoon" è la prima opera della madre dell'Avanguardia americana, Maya Deren, che le valse un riconoscimento al Festival di Cannes.
E' un'opera che è debitrice dello psicodramma degli anni '20, in cui le contaminazioni surrealiste ed espressioniste sono evidenti. Il piano della narrazione segue, perciò, una via che si distacca dal "semplice" meccanismo di causa/effetto per abbracciare la casualità tipica del linguaggio del sogno.
Sostenuta da una colonna sonora (di Teiji Itõ) aggiunta in un secondo momento, Maya Deren conferisce alla propria opera un'atmosfera misteriosa e sinistra in cui traspare un chè di sottilmente erotico. Tutto giocato sul potere immaginifico del montaggio e su piani strettissimi che amplificano l'atto per giungere all'intimo (indefinito), la Deren ci consegna un'opera dalle diverse chiavi di lettura (descrizione ritualizzata di un suicidio?), in cui i piani del Reale e dell'Onirico, si alternano e si fondono in un unicum inscindibile, dove soggettività e oggettività convivono tranquillamente.
Ulteriore prova (se ci fosse ancora qualche dubbio) di come "l'Impero della Mente" non appartenga solo a David Lynch. Costui si è nutrito di opere come queste (e di molte altre)!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta