Regia di Jan Svankmajer vedi scheda film
Summa di Svankmajer, eccezionale impatto visivo fra stop-motion e risate isteriche, blasfemie e caos onirico.
Un film che coinvolge e crea disgusto.
La mercificazione dei corpi e il vorticoso ciclo vizioso della follìa umana nell'eccesso e nell'autocompiacimento, nega per mezzo del libero arbitrio la vera libertà, quella nella quale l'amore e la pace fa contenti tutti nel rispetto di ogni singolo individuo, compresi noi stessi.
Opera che disegna come in due universi paralleli, fra surreale e reale, ci sia un legame grottesco che li unisce dando a entrambi una fine certa e tragica, a causa del potere del male comandato dalla coscienza e dalla mente umana, che concentrandosi su mente O corpo, senza considerarli come un tutt'uno, ripudia o dimentica lo spirito e in uno stato psichico malato, si autodistrugge ridendo come un "matto".
Film ambientato principalmente in un manicomio dove non è direttamente comprensibile chi è paziente e chi è medico, chi è malato e chi è sano.
E l'urlo "Vive la Libertè" (rivolto al motto di Rivoluzionario francese del 1789) gridato dagli psicotici in posa da Delacroix, non è altro che il lume della ragione che esce dal cervello e se ne va a zonzo perso nel nulla, mentre il corpo agisce anarchicamente distruggendo tutto ciò che ha intorno.
CAPOLAVORO!!
Geniale
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