Regia di Jan Svankmajer vedi scheda film
Sileni (Follia) è uno dei film più arcani e chiari insieme, per la tesi esposta, del cinema di Svankmajer, un tipo di cinema che pare provenire da un'altra dimensione, pur trattando temi estremamente basilari e universali.
Il film è una unione decisamente riuscita e clamorosa tra il racconto Il sistema del dottor Catrame e del professor Piuma di Edgar Allan Poe, e l'esperienza vissuta in manicomio da parte del Marchese De Sade (un eccezionale Jan Triska), incredibilmente sospesa tra ambientazione storica e fulminanti "visioni" contemporanee (a noi e al regista).
La pazzia invade tutto subdolamente, le parti si scambiano e quando sappiamo ristabilito l'"ordine" (o meglio: rigore, ma effettivamente di nuovo sadico) istituzionale, ancora qualcosa non va e gli estremi si passano il testimone in modo assolutamente inquietante e destabilizzante.
E questo è il mondo in cui viviamo (come dice JS), che prende spunto dagli aspetti peggiori della libertà senza freni e della punizione, la castrazione e la sopraffazione razionalmente crudele. Le carte vengono continuamente rimescolate sotto gli occhi e la coscienza stravolta di Pavel Liska (interprete del giovane Jean), mentre lo spettatore è attratto dalla carica liberatoria e insieme disgustato dalle direzioni estreme della stessa, complice la caratterizzazione più sovversiva di Sade mai vista finora sullo schermo.
La carne animata, intanto, scimmiotta l'uomo, e commenta cinicamente la logica della società, del mercato e della natura stessa.
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