Nella Francia del XIX secolo Jean Berlot è travolto dagli incubi. Di ritorno dal funerale della madre incontra il Marchese, che lo invita a passar la notte nel suo castello. Tra le mura della dimora, Berlot assiste a un orgia blasfema e a una sorta di funerale catartico; è qui che il Marchese cerca di convincerlo, nonostante la sua riluttanza, a liberarsi di ogni inibizione conducendolo in un manicomio dove i pazienti sono in totale libertà e gli inservienti sono chiusi a chiave dietro le sbarre...
Note
Il quinto lungometraggio del grande surrealista ceco Svankmajer è forse la sua opera più tradizionale, ma questo non significa che abbandoni l'uso dell'animazione in stop-motion né che si possa parlare di un intreccio davvero lineare. Intriso al solito di humour nero Sileni, scritto già negli anni '70, si segnala per il personaggio del Marchese, dotato di una vitalità oscena fin qui pressoché assente dal cinema di un regista che ama i pupazzi e allo stesso modo tratta gli uomini. L'introduzione vede lo stesso Svankmajer parlare in camera del debito dell'opera nei confronti di Poe e de Sade, autori già citati in alcuni suoi lavori precedenti. Il finale, in cui sono animati tranci di carne, suggerisce una forza vitale anarchica immune a confini e condizionamenti, ma destinata a essere sedata, ridotta a prodotto e dunque sacrificata alle domande consumistiche. La libertà del mercato ha dunque commercializzato l'immaginazione e il desiderio. Oggi, traumatizzati dal passato come nel manicomio del XIX secolo, non esistono cure e se ne possono inventare solo di insensate. Siamo sempre intrappolati in una prigione di nostra fattura.
L’animazione è sostanza morta che acquista artificialmente una vita: esattamente come gli zombie, i vampiri, i fantasmi, e tutti gli istinti primordiali che sono stati sepolti dall’evoluzione e dalla civiltà, ma riaffiorano nella pazzia. La carne che cresce oltre i confini imposti dalla decenza, dalla morale, dalla religione e dagli stessi limiti materiali della sua… leggi tutto
Jean è reduce dal funerale di sua madre. Ospite in una locanda, la notte ha un incubo e distrugge la camera. Un misterioso e affascinante marchese, personaggio fuori dal tempo, si offre di ripagare tutto per lui e lo invita nella sua magione. Jean non può che accettare ed è per lui l’inizio di un altro tipo di incubo, questa volta a occhi aperti.
Davvero la carne… leggi tutto
Jean è reduce dal funerale di sua madre. Ospite in una locanda, la notte ha un incubo e distrugge la camera. Un misterioso e affascinante marchese, personaggio fuori dal tempo, si offre di ripagare tutto per lui e lo invita nella sua magione. Jean non può che accettare ed è per lui l’inizio di un altro tipo di incubo, questa volta a occhi aperti.
Davvero la carne…
"Mi piacerebbe tanto rivederlo, ma non esiste più in commercio..."
"Ce l'avevo registrato, ma sarebbe bello se lo pubblicassero finalmente in dvd..."
"L'ho visto una volta in televisione quando ero piccolo e…
L’animazione è sostanza morta che acquista artificialmente una vita: esattamente come gli zombie, i vampiri, i fantasmi, e tutti gli istinti primordiali che sono stati sepolti dall’evoluzione e dalla civiltà, ma riaffiorano nella pazzia. La carne che cresce oltre i confini imposti dalla decenza, dalla morale, dalla religione e dagli stessi limiti materiali della sua…
Ispirato ad uno dei più bei racconti di Edgar Allan Poe (Il sistema del Dottor Catrame e del Professor Piuma), intrecciato con le vicende del Marchese De Sade nel manicomio di Charenton, Lunacy può essere preso anche come un'atroce rivisitazione parodica di tutte le rivoluzioni, da quella francese, fino alla Primavera di Praga, con relativa repressione sovietica. Ma…
Summa di Svankmajer, eccezionale impatto visivo fra stop-motion e risate isteriche, blasfemie e caos onirico. Un film che coinvolge e crea disgusto. La mercificazione dei corpi e il vorticoso ciclo vizioso della follìa umana nell'eccesso e nell'autocompiacimento, nega per mezzo del libero arbitrio la vera libertà, quella nella quale l'amore e la pace fa contenti tutti nel rispetto…
Il film in assoluto più schierato e personale (compare anche nel prologo) di Svankmajer. Sommo saggio sulla pazzia, il libero arbitrio, la morale cattolica e il controllo della mente e della carne. Da vedere e rivedere, più radicale e complesso di ogni altro film sulla pazzia...L'umanità non altro ormai che una catasta di fette di carne stritolate nel cellophan che…
Sileni (Follia) è uno dei film più arcani e chiari insieme, per la tesi esposta, del cinema di Svankmajer, un tipo di cinema che pare provenire da un'altra dimensione, pur trattando temi estremamente basilari e universali.
Il film è una unione decisamente riuscita e clamorosa tra il racconto Il sistema del dottor Catrame e del professor Piuma di Edgar Allan Poe, e…
Non credo ci sia moltissimo da dire, scrivo quest'opinione più che altro per arricchire questa sezione che meriterebbe di essere decisamente più frequentata, visto che Svankmajer è un genialoide che andrebbe scoperto e fatto conoscere il più possibile, e per giunta questo è uno dei suoi migliori film in assoluto (sebbene consideri ancora Faust il…
"Signore e signori, quello che state per vedere è un film horror con tutte le degenerazioni classiche del genere. Non è un'opera d'arte. Oggi tuttavia l'arte è tutt'altro che morta. Al suo posto ci sono sequenze in cui Narciso potrà riflettersi. Il nostro film può essere considerato come un tributo infantile ad Edgar Allan Poe da cui ho preso in prestito…
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